L'annuncio del piano di espansione mette le ali al titolo (+5%)
L'istituto bresciano è uscito allo scoperto e ha fatto luce sui motivi che hanno fatto fare al titolo un balzo del 18% nelle ultime otto sedute. Con un comunicato diffuso in serata, su richiesta della Consob, l'istituto bresciano, protagonista di una corsa che lo ha portato nella giornata di ieri un nuovo record (4,58% a 15,88 euro) con un altro 1% del capitale passato di mano, ha fatto sapere che, riguardo «al possibile interessamento ad acquisire sportelli che il gruppo Banca Intesa-Sanpaolo Imi dovesse cedere in futuro», «ha un potenziale interesse ad esaminare l'ipotesi di acquisizioni di sportelli in zone di proprio interesse». «In ogni caso - ci tiene a sottolineare Banca Lombarda, che di Intesa è socia al 4,88% -, allo stato, non è stata avviata in merito alcuna istruttoria nè, ovviamente sono stati espressi orientamenti dai competenti organi della banca. Inoltre, si comunica che nessun contatto su questo argomento è stato avviato, direttamente o indirettamente, con il predetto gruppo». Sgomberato così, indirettamente, il campo dall'ipotesi di una scalata all'istituto bresciano, che avevano chiamato in causa tra gli altri l'azionista francese di Banca Intesa, il Credit Agricole, e il socio spagnolo di Sanpaolo Imi, il Bsch (che, al pari del Bbva, si era limitato a un no comment), Banca Lombarda ha confermato l'altra delle voci circolate negli ultimi giorni per spiegare la recente impennata del titolo. E non è un caso che proprio a una domanda precisa su un interesse agli sportelli di Intesa, nella mattinata di ieri l'amministratore delegato della Lombarda (e neo presidente dell'Associazione bancaria italiana), Corrado Faissola, abbia tagliato corto. «Non vi dico assolutamente niente», è stata la secca replica ai cronisti che lo avevano intercettato presso la sede del gruppo milanese, dove era in corso il consiglio di amministrazione presieduto da Giovanni Bazoli (che è anche vicepresidente di Banca Lombarda). Nel consiglio della banca guidata dall'amministratore delegato Corrado Passera, in rappresentanza dell'istituto bresciano, siede il presidente Gino Trombi. Al centro della partita ci sono in ogni caso una rete di ciirca 600 sportelli che, nell'ambito dell'aggregazione fra Banca Intesa e Sanpaolo dovranno essere ceduti a terzi operatoriper rispettare i limiti imposti dalla normativa dell'Antitrust. Anche se Brescia si aggiudicasse solo una parte del pacchetto in vendita, il salto dimensionale sarebbe in ogni caso rilevante per una banca regionale che conta su 800 filiali. L'argomento, dunque, non potrà non essere almeno toccato nel consiglio di amministrazione convocato lunedì prossimo, 11 settembre, per l'esame dei conti della semestrale.