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La Bnl francese stringe i tempi su Unipol

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Il presidente Prot accelera sull'alleanza produttiva. Nel mirino polizze danni e previdenza integrativa

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E ieri il presidente della Bnp Paribas, Badouin Prot, ha annunciato la direzione verso cui si muoverà in tempi brevi. Il partner è quello già prescelto nel febbraio scorso, la Unipol ora guidata dall'amministratore delegato Carlo Salvatori. E che al tempo della fallita scalata all'istituto romano aveva, dopo aver ceduto le sue azioni ai francesi, stipulato una serie di accordi nel settore assicurativo con Parigi. Prot è stato chiaro: «Con Unipol vedremo cosa si può fare d'altro e di più, oltre Bnl vita». Il presidente della banca francese è stato interpellato a margine del workshop Ambrosetti di Cernobbio sul lago di Como e ha così confermato la volontà di accelerare la creazione di un asse privilegiato con la compagnia di via Stalingrado. E di proseguire lo sviluppo di alleanze operative, oltre a quella già esistente attraverso la joint venture Bnl vita. Prot non ha voluto anticipare quali potrebbero essere i settori bancari o assicurativi dove i due gruppi potrebbero collaborare, ma ha confermato che ci saranno incontri per discuterne. In realtà i colloqui sono già stati avviati. Il vice direttore generale di Bnp paribas, Jean Clamon, ha infatti già scambiato le opinioni in materia con il neo-amministratore delegato di Unipol, Carlo Salvatori. Il tutto, poi, si inserisce con la tabella di marcia della Unipol che, il prossimo 13 settembre, presenterà il suo piano industriale. Capitalia. Intanto ieri sempre a Cernobbio sono tornate d'attualità le mosse di Abn Amro nella banca romana. Tra breve gli olandesi dovranno decidere se uscire o meno dall'istituto capitolino. E in previsione si muovono i piccoli soci del Patto di controllo pronti a mettersi in mezzo alla partita se il gruppo di Amsterdam decidesse di restare e incrementare le proprie quote per contare di più a Roma. Così ieri è stato Vittorio Merloni, patron del Gruppo Indesit, a dirsi disponibile a vendere la propria quota dello 0,4% di Capitalia, conferita al Patto, se gli verrà chiesto dagli altri soci dell'accordo sindacato. Merloni ha comunque spiegato di non essere stato interpellato al riguardo dagli olandesi. La finanziaria di Merloni, Fineldo, sarà comunque disponibile a cedere la quota perché «non è strategica per noi, ma ci resto molto volentieri. e ci chiedono di vendere perché serve per il Patto molto volentieri» ha spiegato Merloni.Se non è necessaria ce la teniamo. Non ho parlato con gli olandesi - ha comunque spiegato -, ho sentito qualche battuta. Gli ambienti vicini a via Minghetti non si sono scomposti e hanno ribadito che da Abn Amro si aspettano ora solo la comunicazione per iscritto per confermare la fuoriuscita oppure la permanenza nell'istituto.

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