Il caro-vita ad agosto non scende
E ora le associazioni dei consumatori temono che in autunno i prezzi riprendano a correre. Un'azione di contenimento della spinta inflazionistica viene dai servizi sanitari (-0,2% tendenziale) e dalle comunicazioni (-4,1%), con i prezzi dei medicinali in calo del -3,9% annuo e quelli degli apparecchi telefonici del -16,7%. Ribassi che non compensano, però, altri valori e prima di tutto la corsa dei prodotti energetici: escludendo questa voce, infatti, il tasso di inflazione sarebbe pari al'1,6%. L'incremento dei prezzi dei prodotti energetici resta molto alto, con un balzo del 10,5% su base annua. Più nel dettaglio, la benzina verde è aumentata del 10,4% su agosto 2005, mentre più lenta appare la dinamica del gasolio (+5,9%). Anche gli alimentari accelerano. Spiccano gli olii e i grassi (+13,7% tendenziale). Ma anche carne e pesce sono in rialzo (rispettivamente +3% e +4,2%, pesce fresco +5,2%). Brutte sorprese anche per i vacanzieri. In base alle stime dei tecnici dell'istituto di via Cesare Balbo, in un anno i prezzi degli stabilimenti balneari sono saliti dell'11,3%, quelli dei pacchetti vacanza del 3% e quelli dei campeggi del 10,8% (anche se la Faita Federcamping, che rappresenta la maggior parte delle imprese del settore, contesta quest'ultimo dato). Il ribasso del 2,6% nei trasporti aerei bilancia in parte questo quadro. I dati suscitano preoccupazione per le possibili ricadute sull'industria turistica e Federconsumatori chiede al vice premier Francesco Rutelli di aprire un confronto sulle questioni del turismo. Ma il vero timore dei consumatori è più generale e riguarda la possibile ripresa dell'inflazione in autunno. Se per il Codacons l'inflazione stabile ad agosto, quando i negozi per lo più sono chiusi, è «un'illusione», Adiconsum chiede al governo interventi urgenti per evitare che i prezzi rialzino la testa, a partire da un deciso controllo di tariffe e costi dei carburanti. Anche i commercianti puntano il dito sui rincari dell'energia. Confcommercio sottolinea che «la crescita dei prezzi si mantiene su valori di poco superiori al 2%, nonostante sui mercati internazionali permangano forti tensioni dei prezzi delle materie prime energetiche». Per Confesercenti la strada maestra da battere per contenere l'inflazione è appunto quella di agire sui prezzi dei prodotti energetici.