Bersani: «Subito i rigassificatori»

Non solo. Il colpo di acceleratore, soprattutto per la valutazione dei sette progetti ancora non definitivamente autorizzati, dovrebbe arrivare presto: le procedure di valutazione dell'impatto ambientale per gli impianti di Gioia Tauro, Zaule ts, Golfo di Trieste, Taranto, Porto Empedocle, Augusta, Rosignano Solvay, verranno ultimate «nel pieno rispetto della partecipazione di tutti i soggetti interessati, entro 90 giorni, a partire da oggi (ieri, ndr)». Dal confronto istituzionale tra il presidente del Consiglio, Romano Prodi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta e i ministri dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e delle Infrastrutture Antonio Di Pietro è emerso che «ad un consumo del 2005 di 86 miliardi di metri cubi si sommano aumenti di almeno 2,6 miliardi l'anno che possono portare già nel 2008 ad uno sfondamento del tetto dei 90 miliardi di metri cubi». E a guardare la produzione attuale nazionale non c'è da star tranquilli: secondo quanto emerso dall'incontro infatti non supera i 12 miliardi di metri cubi e avviene essenzialmente nei giacimenti dell'Adriatico e della Valle Padana, ed è in calo. Ancora: «Attualmente oltre l'85 per cento del gas italiano consumato è importato. Per quanto riguarda il gas liquido da importare via mare, il governo stima un fabbisogno da coprire entro il 2010 di 33 miliardi di metri cubi annui, corrispondenti a 3-4 nuovi terminali di rigassificazione Gnl, a seconda della capacità». Mentre entro il 2015 occorrono ulteriori 10 miliardi di metri cubi annui, corrispondenti a 1-2 terminali. L'attore principale della costruzione dei nuovi rigassificatori sarà il ministero delle Infrastrutture che - ieri al termine della riunione in nota ha spiegato che - si dovrà occupare dell'aspetto progettuale e della messa in opera degli impianti, dovrà valutare gli aspetti tecnici della programmazione specie in relazione alla progettazione nelle aree portuali.