Scossoni d'autunno
Il Governo continua dritto sulla strada delle liberalizzazioni, facendo pressione anche sulla vendita di Snam Rete Gas da parte di Eni. Vendita che porterebbe a un indebolimento della stessa Eni. Da qui la necessità di creare un colosso dell'energia e l'urgenza di spingere l'acceleratore sul dossier Ene, ovvero la fusione tra i due big Eni ed Enel che secondo quanto risulta a Il Tempo, nonostante le smentite, continua il suo iter sui tavoli del ministero dell'Economia. Uno dei possibili indizi, in questo senso potrebbe essere nascosto nelle parole di Scaroni che ieri, dopo aver ribadito il suo «no» alla vendita della rete, ha anche detto che in caso di cessione venderebbe al miglior offerente. A rimettere in moto il processo di liberalizzazione del settore energetico è la necessità del Governo di scongiurare altre crisi del gas. Per questo l'Esecutivo ha in mente un accordo con la Russia: far entrare Eni nei giacimenti di metano di Mosca e in cambio permettere a Gazprom di distribuire il combustibile direttamente in Italia. Il nocciolo della questione sta proprio qui: prima di compiere quel passo, sarebbe necessario liberalizzare la rete, quindi vendere Snam Rete Gas. Ma la compagnia di Scaroni concentrandosi sulla produzione, diventerebbero troppo deboli. E la strada per evitare un eventuale indebolimento nel mercato porta dritta all'ipotesi di matrimonio con Enel. Un'operazione che darebbe vita a un nuovo colosso dell'energia. Così, l'amministratore delegato Paolo Scaroni, che da sempre smentisce ogni ipotesi di cessione di Snam Rete Gas e di una possibile fusione con Enel (come del resto lo stesso ad di Enel, Fulvio Conti) nonostante abbia ribadito che il gruppo «non è favorevole a cedere la Rete di distribuzione del Gas in capo alla Snam» ha anche detto espressamente che qualora il Parlamento dovesse decidere sulla vendita, Snam Rete Gas verrà ceduta a chi paga di più: «Noi non cediamo la nostra Rete senza tutelare i nostri interessi». Scaroni ha comunque sottolineato la necessità di riflettere con prudenza sull'operazione Snam: «Le condizioni del mercato del gas ci suggeriscono di usare molta attenzione, perciò il Parlamento, lo scorso anno, ha deciso di rimandare di un anno e mezzo il termine (Eni deve comunque scendere sotto il 20% entro il 2008, ndr). Quelle condizioni ci sono e sono amplificate».