Le reazioni
L'alleanza piace a tutti
Più cauti i sindacati, preoccupati per il mantenimento dei livelli occupazionali. Il primo applauso alle due banche che si apprestano a convolare a nozze arriva dal premier Romano Prodi, secondo cui la fusione «può aiutare anche lo sviluppo del nostro Paese con la presenza italiana sui mercati stranieri» perchè «noi non abbiamo mica banche in Cina». Al commento positivo di Prodi si è aggiunto quello del ministro all'Economia Padoa Schioppa: Nasce una grande banca italiana che svolgerà un ruolo importante in Europa e sul mercato europeo e internazionale». A fargli eco è il presidente Confindustria Montezemolo: «è un'ottima notizia. L'operazione dà vita ad una grande banca italiana in grado di affrontare l'importante sfida internazionale che abbiamo di fronte». Per il ministro delle Riforme e innovazione nella pubblica amministrazione Luigi NIcolais «se il risultato è una maggiore efficienza nel servizio ai cittadini e una razionalizzazione delle banche per avere più forza a livello europeo, allora ben venga». Di grande gruppo bancario parla il segretario Ds Fassino, che definisce la futura fusione «un'operazione di grande rilievo strategico che, condotta a termine, consentirà al nostro Paese, dopo l'accordo Unicredit-Hvb, di avere un altro grande gruppo bancario capace di competere su tutti i mercati». Mentre secondo il vicepresidente di Fi Giulio Tremonti, ex ministro dell'Economia l'operazione «è la prova che concentrazione e rafforzamento del sistema bancario italiano possono essere operate sul mercato e senza stregonerie». Commenta positivamente anche il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui «Se confermata, la fusione darebbe vita un polo bancario nazionale di dimensione europea, così come richiesto dalle nuove dimensioni del mercato e dall'esigenza di salvaguardare, nello scenario globale, forti poli di interesse nazionale». Più cauto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che se da una parte parla di «fatto positivo», dall'altra puntualizza: «vogliamo conoscere il piano industriale che le due banche presenteranno perchè non vogliamo che questa operazione possa avere riflessi negativi sul piano occupazionale».