Le fondazioni
Il suo giudizio «molto positivo» nasconde in realtà una soddisfazione che trascende il semplice valore industriale ed economico dell'operazione. Sì perché ora i grandi soci stranieri delle due banche, lo spagnolo Banco di Santander per Torino e il francese Credit Agricole per Milano sarannno costretti a mettere mano al portafoglio per mantenere inalterata le loro quote nella nuova banca. E quando si tratta di pagare aumenti di capitale consistenti anche i ricchi azionisti fanno due conti. Così c'è anche il caso che alla fine qualcuno dei due faccia un passo indietro. Con un indubbio vantaggio per le fondazioni bancarie che in entrambi i casi sono i principali azionisti. Senza muovere un passo, insomma, gli enti nati per detenere le quote nelle banche ritroverebbero un ruolo preminente nelle banche italiane. Questo spiega anche il commento del presidente della Fondazione Cariparma (4,3%) Carlo Gabbi che si è detto certo che la governance della banca non sarà un ostacolo: «L'italianità dell'operazione è una garanzia».