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Costamagna (Assocontact) A rischio 80 mila occupati

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«Le aziende dovrebbero a fare a meno di 50-60 mila collaboratori e sarebbero a rischio altri 20-30 mila addetti assunti a tempo indeterminato». A lanciare l'allarme per il comparto dei call e contact center, è stato il presidente dell'associazione di categoria Assocontact (Fita-Confindustria), Umberto Costamagna, dopo la della decisione degli ispettori del ministro Damiano di intimare alla società del gruppo Almaviva l'assunzione di 3.200 lavoratori a progetto. «La posizione assunta dall'Ispettorato - ha spiegato Costamagna - è in palese controtendenza con la circolare varata tempo fa da ministro del Lavoro Cesare Damiano. Una circolare che aveva messo in piedi una macchina, un confronto fra il Ministero, le aziende ed i sindacati. Insomma, l'Ispettorato interrompe e rischia di bloccare un cammino di concertazione avviato. E credo che lo stesso Damiano sia ora in imbarazzo». Il presidente dell'associazione delle società di call center ha espresso altri motivi di preoccupazione. «Il nostro è un settore che impiega 250 mila operatori, di cui circa 1/3, cioè 80 mila, in outsourcing. È un comparto con un fatturato stimabile in 600 milioni di euro, che negli ultimi anni è cresciuto, ha creato occupazione, soprattutto nel Mezzogiorno e fra le donne» ha spiegato Costamagna che ha aggiunto che si tratta di un settore «che vive di commesse, magari di pochi giorni, settimane o mesi. A volte con contratti di un anno. Viviamo, abbiamo bisogno di sana flessibilità e non di precarietà». Ora - secondo Costamagna - la decisione degli ispettori, se estesa, metterebbe a rischio non solo il posto dei lavoratori in outsourcing, ma anche quello dei dipendenti regolarmente assunti, perchè costringerebbe la maggior parte delle società alla chiusura. «La circolare del ministro Damiano - ha concluso Costamagna - aveva cominciato a fare un pò di chiarezza in un settore ancora molto caotico. Ora il pericolo è che salti tutto. Posti di lavoro compresi».

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