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di FILIPPO CALERI L'INGEGNERE Carlo De Benedetti è di nuovo in movimento.

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Una sua società, la Cdb Web Tech (il fondo di investimento nato al tempo del miracolo Internet) è tornata a brillare in Borsa. Nel corso della seduta di ieri i guadagni sono arrivati fino al 15% per poi ripiegare a un non certo modesto +7,9%. Uno stacco simile a quelli che il titolo collezionava nel lontano 2000, anno in cui il finanziere di Ivrea salì sulla tigre della new economy e riuscì a convincere migliaia di italiani sul potere da pietra filosofale del web. Non fu così. E molti dei sottoscrittori di allora hanno delicatamente seppellito le ossa, o quanto rimaneva del mirabolante valore raggiunto, nel giardino mai incolto delle perdite. Ma la vicenda fu colpo da maestro per l'Ingegnere. La Cdb Web Tech, fu quotata sfruttando la Aedes, una società operante nel settore immobiliare. Solo a titolo di esempio è come se oggi da uno spin-off di Mediobanca nascesse un'azienda di pianoforti. Eppure, allora la mossa passò senza fallo. E l'Ingegnere convertì in flussi di banconote le aspettative di molti sull'avvento miracoloso elle nuove tecnologie. Quando l'euforia si placò, però, il conto fu presentato solo ai piccoli. Il titolo che aveva toccato anche i 60 euro finì per perdere 60 volte il suo valore, finendo vicino alla parità. Non prima del vero colpo di teatro dell'intera vicenda. E cioè la decisione di De Benedetti di liquidare parte della sua quota sui valori massimi con il desiderio di calmierare i prezzi. Altri tempi. Ma i risparmiatori, quelli più piccoli, non dimenticano. E ieri avranno avuto un deja vù vedendo quel titolo tenuto per lungo tempo in portafoglio ingranare la marcia. Mani forti si sono fatte avanti. Sono passati di mano 5 milioni di di pezzi contro 289 mila di media. A spingere il titolo la notizia della cessione di fondi di venture capital per oltre 310 milioni di dollari ai fondi Pantheon Ventures. Un'operazione che porterà nelle casse di De Benedetti subito una plusvalenza di 40 milioni di dollari. E forse molto di più se sarà confermato il trend di crescita nei prossimi giorni. Vista la passata esperienza, però, un pò di cautela è d'obbligo. Soprattutto per chi già una volta si è fatto incantare dalle sirene di Ivrea. Un faro sui movimenti in Borsa la Consob, dopo tanti brutti episodi ai danni dei risparmiatori, lo avrà almeno indirizzato su Cdb Web Tech. Almeno perché l'ex patrion di Olivetti avrebbe una discreta capacità di fuoco mediatica in grado creare appeal sui titoli della sua scuderia. Oggi più che mai se si tiene conto che è al centro di una serie di partite cruciali sull'assetto economico italiano. Dopo una pausa durata cinque anni sotto l'egida del governo Berlusconi, con il quale le convinzioni politiche non hanno mai collimato, con il centro sinistra al governo la sua libertà di manovra è aumenta. Per ora sono solo voci e indiscrezioni. C'è chi lo accredita come un possibile compratorr di Alitalia. Con la sponda della politica un disegno nemmeno troppo difficile da realizzare se si considera che la compagnia non ha ancora voltato la pagina del risanamento. Altro fronte è quello della creazione di un terzo polo televisivo. Tolto di mezzo il principale ostacolo, Silvio Berlusconi, patron di Mediaset, le condizioni ci sarebbero. In fondo i contenuti non gli mancano: a lui fa capo il gruppo editoriale L'Espresso-Repubblica. E quanto alla frequenza televisiva, chissà se alla fine, dopo l'estenuante guerra di logoramento che lo oppone da tempo al gruppo Telecom Italia vedi il caso delle intercettazioni, Marco Tronchetti Provera non decida di cedergli gli asset della televisione La Sette. Insomma il dinamismo a De Benedetti di questi tempi non manca. Così come le armi. È il caso di un altro spin-off da Cdb di Managemente&Capitali, un fondo per aiutare le aziende italiane in affanno. M&C è nata con un ottimo pedigree. Tra i primi sottoscrittori anche Berlusconi ancora premier. Che fu però costretto a uscire sotto la pressione del centro sinistra. Formalmente gettò la spugna. Ma la forma a volte non è la sostanza.

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