Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Credito e aggregazioni

default_image

In Borsa prime avvisaglie del risiko Milano cerca conferma su Cap-Intesa

  • a
  • a
  • a

L'ultima settimana di agosto potrebbe infatti fornire indicazioni interessanti in vista di una accelerazione del risiko bancario. Tutto sembra pronto, con gli advisor che non hanno mai abbandonato i dossier aperti e le sale operative pronte a registrare i movimenti dei titoli bancari. La giornata di oggi segna il ritorno a pieno ritmo alle contrattazioni, dopo una settimana di ferragosto che ha già fatto riscontrare un'attività consistente, ma fisiologicamente condizionata da speculazioni e prese di profitto, su tutti i big del credito. Le sedute di mercoledì e giovedì scorso, in particolare, hanno fatto registrare incrementi consistenti per le cinque banche chiamate a realizzare quel consolidamento del sistema più volte auspicato dal Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi: Capitalia e Intesa, eterne promesse, Unicredit, SanPaolo Imi e Mps, tutte candidate a giocare un ruolo chiave nelle diverse operazioni su cui, ormai da mesi, si rincorrono le ipotesi e le indiscrezioni. Che qualcosa possa muoversi a breve sembra certo per gli analisti e gli operatori, che continuano a scommettere sulle diverse combinazioni degli addendi finora prospettate, discusse e anche puntualmente smentite. Resta attuale, nonostante le frenate e i passi indietro, il matrimonio fra Intesa e Capitalia. Una aggregazione che gli sviluppi degli ultimi mesi sembrano aver caratterizzato soprattutto come un'ambizione milanese, vista da Roma come un pericolo da scongiurare. Più che da ragioni industriali l'operazione sembra frenata da implicazioni politiche e di opportunità. In gioco, infatti, ci sono gli equilibri interi del sistema finanziario italiano. Il matrimonio avrebbe infatti ripercussioni immediate anche sul triangolo Mediobanca-Generali-Rcs, con tutte le conseguenze che ne derivano. A partire dall'interesse crescente di Unicredit di Alessandro Profumo, impegnata nella fase di integrazione dopo la fusione con la tedesca Hvb ma pronta, comunque, a inserirsi nei giochi qualora si aprisse lo spiraglio giusto. Unicredit, in sostanza, resta alla finestra in attesa che il futuro di Capitalia si faccia più chiaro. Anche perchè una potenziale aggregazione fra le due banche potrebbe trovare a breve una sponda. Arriverà a metà settembre, infatti, la decisione del primo azionista Abn Amro sul destino della quota detenuta nella banca romana. E l'istituto di Piazza Cordusio potrebbe farsi trovare pronto di fronte a un eventuale passo indietro degli olandesi.

Dai blog