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Micron, pioggia di euro su Avezzano

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Galbiati: pronti nuovi investimenti nel settore dei sensori d'immagine

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In arrivo decine di milioni di euro per consolidare il ruolo da protagonista nel mercato dei microchips. Ad anticipare i piani del gruppo è il direttore generale, Sergio Galbiati. «Il 2006 è per Micron l'anno del consolidamento del proprio ruolo strategico nel settore dei Sensori di Immagine - dice Galbiati - con il completamento dell'installazione di capacità produttiva sulla attuale tecnologia a 130 nanometri e l'avviamento dell'R&D e della produzione della tecnologia a 110 nanometri che ci consente di continuare ad essere il numero uno al mondo in questo settore. Gli investimenti previsti sono di molte decine di milioni di euro». Micron Italia ha negli anni effettuato ingenti investimenti nello stabilimento di Avezzano: oltre un miliardo di dollari per dotarsi di sofisticati macchinari per la produzione dei microchips e di personale sempre più specializzato per poter competere sui mercati internazionali. Quella dello stabilimento di Avezzano è una storia di successo. La società americana Micron Tecnology, con sede a Boise (Idaho), rileva nel 1998 l'intera divisione della Texas, il cui stabilimento di Avezzano produce dispositivi microelettronici su wafer (sottili dischi di silicio) utilizzati per i computer, server, network, telefonia cellulare, sensori, gestioni immagini. Sono 1200 persone che con l'acquisizione da parte di Micron Italia arrivano negli anni a 1800, specializzate nell'alta tecnologia in una zona del centro Italia, la Marsica, dove si è passati dalla cultura agropastorale a quella dei microchips. Il Centro di Ricerca e Sviluppo Europeo, vicino allo stabilimento di Avezzano, ha una grande esperienza nella progettazione, Cad, layout e test di memorie flash. «Il caso Micron Italia è semplicemente lo specchio dei tempi - sottolinea Galbiati - non si compete più solo come azienda singola, ma come sistema integrato». Ad Avezzano, con la Micron, si sta sviluppando un nuovo modello di società industriale dove concorre la strategia internazionale di high tech, la professionalità e nuova cultura del management e dipendenti da un lato, le istituzioni locali e il territorio dall'altra. Nuovo modello di relazioni industriali avviato nel gennaio 2004 dopo la firma dell'accordo innovativo tra Azienda e Sindacati, nel quale viene ribadito il principio che la competitività è un obiettivo condiviso tra le parti.

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