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Le statistiche sfatano il mito di «Roma ladrona»L'imposta media ammonta a 5.100 euro

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La conclusione è tranciante per i teorici di «Roma ladrona»: nella Capitale e nelle province limitrofe si pagano più tasse di quanto non avvenga nel Nord Italia. I dati arrivano dal Dipartimento per le Politiche Fiscali che ha elaborato le dichiarazioni dei redditi (Unico 2004) relative all'anno d'imposta 2003, l'anno nel quale sono scattati gli effetti del primo modulo della riforma fiscale del governo Berlusconi. Ai lombardi va infatti il primato di un reddito medio complessivo dichiarato pari a 19.270 euro, seguiti dagli abitanti del Lazio, che ne dichiarano 18.190. Ma se si guarda l'imposta netta pagata (quella che si ottiene sottraendo dall'imposta lorda le detrazioni), ecco che gli abitanti del Lazio per la prima volta si rivelano i maggiori contribuenti, con una media di 5.100 euro, mentre i lombardi ne versano 5.030. Andando poi ad analizzare le classi di reddito emerge che in Italia risultano dieci milioni di poveri da una parte e qualche decina di migliaia di Paperoni dall'altra. A dichiarare redditi inferiori ai 6.000 euro, infatti, sono nel complesso il 25,2% dei contribuenti italiani, cioè 10,2 milioni sul totale che ammonta a 40,6 milioni di cittadini. Il 6,58% indica un importo inferiore addirittura ai mille euro. I più ricchi, cioè coloro con oltre 200 mila euro di reddito, sono invece 55.733, lo 0,14% del totale. Il numero dei «più che benestanti» sale a 271 mila (ma rappresenta solo lo 0,67% del totale) se la soglia di reddito considerato è 100 mila euro. In media il reddito imponibile degli italiani è 16.210 euro e l'Irpef media è di 4.200 euro. Secondo i dati elaborati dal Dipartimento per le Politiche Fiscali, rispetto all'anno precedente l'imponibile medio è cresciuto del 3,4%, ben oltre il Pil. Ma il dato più rilevante è il balzo registrato dai versamenti medi dell'Irpef. L' imposta media, che l'anno precedente era stata pari a 3.750 euro, è salità di 460 euro, del 12,3%. Preoccupa sempre il fenomeno dell'evasione che il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa ha messo tra le priorità da combattere. Una piaga particolarmente diffusa tra gli autonomi che tecnicamente hanno maggiori possibilità di aggirare il Fisco. Sempre considerando i redditi del 2003, risulta che un lavoratore autonomo su quattro è sotto la soglia di povertà denunciando un reddito contenuto nei 6.000 euro l'anno, meno della pensione sociale. Commercianti, imprenditori e professionisti dichiarano comunque un reddito che è mediamente più alto di 1.900 euro rispetto agli altri contribuenti. L'imponibile personale è infatti pari a 18.100 euro. Gli imprenditori edili (dal pittore al costruttore) dichiarano in media 17.620 euro, più dei 15.390 euro dichiarati da meccanici, gommisti e commercianti di autovetture. I commercianti all'ingrosso dichiarano in media 25.290 euro, mentre quelli al dettaglio 16.060 euro.

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