Bnl, più poteri per Bonnafé
Il presidente Abete conserva le deleghe, ma aumenta il peso dell'ad
Che se da una parte rendono facoltativa la nomina del comitato esecutivo e aumentano le deleghe dell'ad, dall'altra non incidono sui ruoli del presidente Luigi Abete, che mantiene le redini dell'indirizzo strategico della banca romana prossima al rilancio. Cambiano le cose anche sul fronte dei grandi crediti, che passeranno direttamente per Parigi. L'obiettivo dei francesi di Bnp Paribas - istituo di credito guidato da Baudouin Prot - che hanno recentemente acquistato la Banca Nazionale del Lavoro, è quello di semplificare la governance, partendo dal comitato esecutivo, la cui nomina sarà facoltativa. Per i francesi infatti, l'attuale assetto di governance sarebbe «superato dai moderni modelli nei quali è netta la distinzione tra il management della società e gli altri ammnistratori non esecutivi». Ecco allora la novità: figura chiave per i nuovi asset dell'istituto sarà l'ad, a cui andranno appunto le deleghe che prima erano del comitato. Si rafforza quindi il ruolo di Jean Laurent Bonnafé, anche se il presidente Luigi Abete manterrà i compiti di indirizzo strategico e supervisione, ovvero gli stessi ruoli in seno al Consiglio di Amministrazione, che ha avuto fino all'ingresso del nuovo azionista francese. L'appuntamento è quindi per il 15 settembre, quando l'assemblea si troverà anche a fare i conti con la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, secondo il rapporto di un'azione ordinaria di nuova emissione per ogni azione di risparmio convertita. Continuano quindi le strategie di rilancio da parte del gruppo francese, che detiene attualmente il 99,14% del capitale ma passerà presto al 100% dopo l'esercizio dello squeeze out (esercizio del diritto d'acquisto). Strategie che tra meno di un mese porteranno sul tavolo dei soci italiani il nuovo statuto della banca. Intanto, gli azionisti che ancora detengono le azioni Bnl, potranno partecipare allo squeez out sulle azioni orinarie non consegnate all'Opa e che rappresentano ancora lo 0,86% del capitale ordinario della banca. Il procedimento si concluderà nei 4 mesi successivi alla revoca della quotazione delle azioni ordinarie.