Le reazioni
Ma subito arrivano le proteste contro «la svendita del patrimonio di Alitalia per fare del maquillage finanziario sui conti». Con la decisione, annunciata dalla compagnia, di dismettere terreni e immobili scatta, per i sindacati, un nuovo campanello d'allarme: il rischio è che si vendano i gioielli di famiglia soltanto per tamponare le perdite di bilancio con proventi straordinari. L'annuncio di Alitalia mette, così, altra legna al fuoco delle polemiche tra organizzazioni sindacali e azienda, arroventate, peraltro, dall'ultimo incontro della «cabina di regia» dei trasporti che si è svolto a Palazzo Chigi il 3 agosto scorso e nel corso del quale il ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, ha riconfermato la fiducia al presidente e ad Giancarlo Cimoli. Ora, la cessione dei cespiti immobiliari, per i quali i potenziali acquirenti dovranno presentare la manifestazione di interesse entro il 5 settembre prossimo, apre un nuovo capitolo. «Il problema - tiene a precisare il segretario generale della Uiltrasporti Giuseppe Caronia - non è quello della vendita in sè dei terreni. Non drammatizzerei questo fatto nè mi scandalizza più di tanto anche perchè l'essere proprietari o meno di terreni e di immobili non c'entra con la mission di una compagnia aerea, che è quella di far volare gli aerei. Mi preoccuperei, invece, se questa operazione rappresentasse il tentativo di aggiustare i bilanci». «Piuttosto - prosegue Caronia - il problema è quello di definire strategie industriali che pongano le basi per il rilancio della compagnia, che le consentano di recuperare quote di traffico e di presidiare i mercati. È questo il vero snodo perchè altrimenti, andando avanti così, la compagnia tra 7-8 mesi dovrà portare i libri in tribunale». E «non è un problema di management», sottolinea Caronia, ricordando il distinguo che sul problema del vertice esiste tra la Uil rispetto alle altre sigle confederali. «Continua la svendita del patrimonio - afferma il segretario nazionale della Cgil Mauro Rossi - per coprire i buchi di bilancio. L'azienda è solo alla ricerca di partite straordinarie». Per il segretario nazionale della Fit-Cisl, Claudio Genovesi, si tratta di capire se l'operazione di cessione degli immobili «abbia finalita di investimento industriale sulla flotta e sul network». «Ma il nostro timore fondato che è sia un'operazione unicamente finanziaria».