Alitalia batte cassa per i terreni
Una boccata d'ossigeno per gli asfittici conti della compagnia che, dopo la cessione della sede della Magliana nel 2002 fino ad arrivare all'ipoteca sulla flotta di proprietà nel 2005, prosegue nella cessione degli asset ancora in portafoglio. La società guidata dal presidente e amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, ha invitato i soggetti interessati «a manifestare interesse» entro il 5 settembre. Sono tre i complessi immobiliari da dismettere: l'area della superficie di 47,3 ettari a destinazione non residenziale nel comune di Fiumicino, in località Pianabella, a ridosso dell'aeroporto Leonardo da Vinci, lungo il tracciato autostradale, nelle immediate vicinanze del parcheggio «lunga sosta» e della nuova «Cargo city»; il complesso Casale Somaini, nel comune di Roma, a ridosso del Centro direzionale di Alitalia, sulla collina della Muratella, in un contesto caratterizzato dal forte sviluppo immobiliare e dalla accessibilità per i veicoli che si sviluppa su un'area di circa 2,5 ettari; una porzione di immobile a destinazione direzionale nel comune di Sesto San Giovanni (Milano), sviluppato su una superficie lorda a uffici di circa 1.670 metri quadrati, alla quale si aggiungono circa 165 metri quadrati a destinazione archivi e 18 posti auto. Per l'operazione Alitalia si avvale della collaborazione di Ernst & Young Financial-Business advisors. Il motivo principale della vendita risiede nel valore dei terreni, che si è improvvisamente moltiplicato grazie al cambio di destinazione d'uso deliberato dal Comune di Fiumicino. Il valore iscritto nel bilancio 2005 era di 10,5 milioni di euro; il valore di mercato sul quale si dovrebbe trattare è almeno 12 volte tanto. Aeroporti di Roma, prima in cordata con altri partner, poi da sola, si era mostrata interessata salvo poi fare marcia indietro. Adesso i giochi si sono riaperti e nella partita sono pronti a entrare anche i big romani delle costruzioni. L'obiettivo di Cimoli, infatti, è ottenere la massima plusvalenza. Nell'annuncio, la compagnia spiega che «la manifestazione di interesse è richiesta per tutti e tre i complessi immobiliari» e che si riserva di selezionare i soggetti da ammettere alla data room. L'annuncio, precisa infine l'Alitalia, «costituisce un invito a manifestare interesse e non un invito ad offrire, nè un'offerta al pubblico, nè una sollecitazione del pubblico risparmio».