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Fiera di Roma, piano per crescere all'estero

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Presto nuovi uffici di rappresentanza nei Paesi arabi e orientali. Fatturato annuo di 100 milioni di euro

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Partono da qui le aspettative finanziarie di Fiera di Roma per i prossimi cinque anni, quando la mega struttura sarà pienamente a regime. E sul fronte degli investimenti, il nuovo polo simbolo della capitale, guarda oltreoceano, in Medio ed Estremo Oriente. Come conferma l'amministratore delegato Marco Sogaro a Il Tempo: «Sono allo studio le possibilità di aprire uffici di rappresentanza nei Pesi arabi e asiatici» con l'obiettivo di riuscire a portare a Roma espositori e buyer stranieri. Mentre sono in arrivo nuove sedi in Tunisia, Marocco e Turchia. Paesi «con i quali stiamo trattando e che ci permetteranno di promuovere la Fiera e il made in Italy all'estero». Un impegno che, secondo le aspettative dell'ad, permetterà alla nuova piazza espositiva romana di vendere circa 20 mila metri quadri netti agli espositori provenienti appunto da quelle aree, che «hanno manifestato un notevole interesse». È stato invece tramite l'accordo firmato con Novalis, società di promozione fieristica, che la Fiera ha già aperto degli uffici di rappresentanza in Germania, Inghilterra, Francia e Spagna, in un'ottica di promozione degli eventi in ambito europeo. Sul fronte locale invece, quando la struttura - collocata sulla direttrice Roma-Fiumicino - sarà a pieno regime, le ricadute saranno tante. Sia di carattere occupazionale, sia in termini di sviluppo per il territorio. Senza tralasciare l'indotto per la regione, che «vedrà riversarsi nella capitale un nuovo tipo di turismo: quello d'affari». «Secondo il Censis, nel 2009 le unità lavorative occupate saranno 8400 - spiega Sogaro - Si tratta di tutto quel mondo che ruota attorno alle strutture di tipo fieristico, dagli alberghi e ristoranti fino alle mille possibilità per le aziende di allestimento o promozione di eventi». Poi le possibilità di sviluppo per le aziende, in particolare per quelle del Centro e Sud Italia, ma in generale per tutte le attività italiane e del bacino del Mediterraneo che «potranno avere nella capitale la loro vetrina ed esporre i loro prodotti con una rilevanza a livello europeo». La nuova Fiera di Roma insomma, a partire dal 2008-2009, promette utili record e anche gli investitori gli danno fiducia. A partire da Autogrill che si è aggiudicata la ristorazione del Lotto 2 con un contratto della durata di nove anni, che porterà nelle casse del Gruppo un fatturato cumulato nel periodo pari a circa 30 milioni di euro. E nel calderone delle iniziative non mancano le novità: la struttura da 920 mila metri quadri complessivi, 22 padiglioni e un centro convegni con una capienza fino a 4000 posti, dal 13 al 15 aprile del prossimo anno lancerà una nuova sfida: il salone romano dedicato ad auto e moto d'epoca, per il quale è prevista la presenza di oltre 100 espositori di circa 20 mila metri quadri netti. E anche in questo caso, le aspettative di carattere economico, per gli espositori appunto, non sono secondarie: ai privati verrà data infatti la possibilità di creare un'ampia sezione dicompravendita. È invece allo studio una nuova manifestazione: il salone professionale della prevenzione e sicurezza avanzata, dedicato alle più sofisticate tecnologie, in programma per la primavera del 2007. Mentre dal 7 al 17 dicembre partirà la prima grande mostra mercato dell'artigianato e dell'enogastronomia organizzata dalla stessa Fiera con la partecipazione delle istituzioni locali e delle associazioni di settore: Arti&Mestieri Expò, per la quale i vertici del polo fieristico si aspettano 900 espositori e ben 200 mila visitatori.

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