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Carovita, in autunno l'inflazione riprenderà a correre

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Volano i prezzi alla produzione per gli alimentari. Previsto un aumento dell'1,7% per il costo delle carni

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Saranno soprattutto gli alimentari a registrare un boom dei prezzi alla produzione, in particolare per quanto riguarda la carne: per agosto è infatti stimato un aumento dell'1,7%. È quanto emerge da uno studio condotto dall'Osservatorio «Prezzi e mercati» di Indis, istituto di Unioncamere. I segnali che fanno prospettare un risveglio dei prezzi al consumo sono tanti. A cominciare dai costanti rincari del petrolio e dai rialzi registrati nei prezzi alla produzione. Dinamiche a cui si aggiunge un importante elemento che fino a pochi mesi fa fungeva da calmiere: l'effetto di contenimento di alcuni settori - elettronica, abbigliamento e alimentari - ora si sta attenuando. Le spinte verso l'alto continuano ad essere guidate in prevalenza dal comparto energetico - che ormai ha superato tassi di crescita annui del 10% - e si riflettono nei servizi del trasporto aereo e nelle tariffe locali. Al contrario, settori come abbigliamento e calzature, da diversi trimestri registrano un crescita dei prezzi più contenuta della media (addirittura in controtendenza elettrodomestici ed elettronica di largo consumo). Ma la parte del leone, nel calderone dei rialzi, spetta all'alimentare, che evidenzia tassi di crescita in accelerazione, con incrementi su base annua vicini al 2%. Pesano soprattutto le carni, che nei mesi invernali hanno subito rincari dell'ordine del 6% per il vitello, del 4% per le carni di bovino e del 2,5% per quelle di suino. Andamento simile anche per latte e derivati: dal +0,2% tendenziale di giugno si prevede un'accelerazione netta che ad agosto porterà i prezzi alla produzione del comparto a un +1,1%. Leggera frenata invece per oli e grassi (da +12,3% di giugno a +9,8% ad agosto) che rimangono comunque tra i principali imputati della corsa dei prezzi alla produzione.

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