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di GIULIO STRADA LE GRANDI opere inserite nella legge obiettivo del 2001 - dal Mose di Venezia al Ponte ...

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Dopo una ricognizione del Cipe emerge infatti una mancanza di fondi per 115 miliardi. «Non commento neanche la mancata copertura di opere che dovrebbero essere coperte», ha detto il premier Romano Prodi al termine della riunione del Consiglio. Il corretto principio che ha ispirato la norma, sottolinea la delibera di ieri «è stato purtroppo disatteso progressivamente nei fatti, forse a causa di pressioni provenienti da gruppi di interesse locali e nazionali». Tanto che dopo la decisione di avviare una ricognizione, il costo del programma risulta superiore del 38% rispetto a quello approvato nella precedente delibera del 2001, da cui si ricava che i piani finanziari ipotizzati sono lievitati da 125,9 a 173,4 miliardi», mentre la copertura finanziaria «disponibile potrebbe spingersi fino a un massimo di 58,4 miliardi, un terzo del necessario». La ricognizione fa dunque emergere che «il fabbisogno finanziario sarebbe di non meno di 115 miliardi, il doppio rispetto all'attuale copertura». È un documento «che parla da solo, anzi piange da solo», è il primo commento del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa: «Ci troviamo in una condizione molto preoccupante, si sono create aspettative, mentre le disponibilità finanziarie mancano». «Dopo la Corte di Cassazione con i fondi Anas, anche il Cipe ha confermato che ci sono delle anomalie per ciò che riguarda i fondi destinati alle opere della Legge Obiettivo», così il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. In autunno, ha aggiunto «completeremo l'opera di ricognizione con le regioni e, dopo un riassetto completo e integrato del piano infrastrutturale e finanziario nazionale, saremo in grado di riprogrammare la Legge Obiettivo».

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