Bce, nuovo rialzo dei tassi d'interesse
E ieri è arrivata la doccia fredda per il popolo dei mutui. La Bce ha alzato il costo del denaro al 3%, portandolo ai livelli del 1999, lasciando la porta aperta ad ulteriori strette monetarie nei prossimi mesi (gli analisti prevedono aumenti a ottobre e dicembre dello 0,25 ciascuno con un tasso di riferimento a fine 2006 che dovrebbe attestarsi al 3,50%). A preoccupare la Banca centrale europea è il pericolo inflazione, per questo motivo se la crescita di Eurolandia sarà sostenuta potrebbero arrivare nuovi interventi al rialzo. «Monitoreremo la situazione e se è necessario agiremo - ha dichiarato il presidente Jean-Claude Trichet - Se lo scenario sarà confermato, ridurremo progressivamente il carattere accomodante della politica monetaria». La Bce è tornata ad alzare i tassi di interesse lo scorso dicembre, dopo due anni e mezzo di status quo, a un ritmo di 25 punti base ogni tre mesi. Il numero uno dell'Eurotower ha precisato che non si sta pensando a una serie di rialzi. «Decidiamo sulla base dei dati disponibili», ha detto. Nonostante l'aumento di ieri, il quarto in otto mesi, i tassi «restano bassi - ha sottolineato Trichet - la politica monetaria accomodante e la liquidità ampia». L'obiettivo della Bce è contenere i rischi di un'infiammata dei prezzi legati ai recenti aumenti delle quotazioni petrolifere: per la stabilità dei prezzi - ha avvertito Trichet - ci sono rischi al rialzo. «La crescita dei salari e dei prezzi è stata più veloce del previsto». L'inflazione - ha precisato Trichet - rimarrà sopra il 2% sia nella seconda metà del 2006 sia in media nel 2007 (al 2,5% negli ultimi tre mesi), il livello preciso dipenderà dall'andamento del greggio. Il prossimo anno, inoltre, si scaricheranno sui prezzi gli effetti degli annunciati cambiamenti della fiscalità indiretta e quelli secondari del petrolio. È per questo che «le parti sociali devono continuare ad essere responsabili». I rischi che l'inflazione rialzi la testa si verificano in un contesto positivo per la crescita economica. «La crescita di Eurolandia è vicina al suo potenziale. Cresciamo più della media dell'Ocse», ha ricordato il presidente della Bce. Nonostante ciò «il maggiore handicap dell'area euro è la crescita della produttività», che è circa la metà di quella registrata negli Stati Uniti. Trichet è quindi tornato ad invitare gli stati membri a portare a termine le riforme strutturali, che sono «essenziali per il futuro dell'Europa, per assicurare un mercato unico completamente efficiente, in cui capitali e forza lavoro si possano muovere liberamente». Gli effetti del rialzo dei tassi non saranno solo sui mutui. Pesantri ripercussioni ci saranno ad esempio sulla del quinto dello stipendio. Preoccupazioni anche sul fronte dei conti pubblici. Con l'aumento dei tassi e nuovi rincari che si profilano all'orizzonte, l'Adusbef stima che rifinanziare il debito pubblico italiano costerà a regime, 19 miliardi di euro (3,3 miliardi di euro ogni aumento di 25 punti base).