Enel, nuovo assalto a Electrabel
Bersani: «Sono ripresi i contatti». A rischio la fusione tra Suez e Gdf
Un'operazione che dovrebbe avere nuovi sviluppi a settembre, o comunque quando sarà più chiaro il quadro sulla fusione tra Suez e Gaz de France, che il governo d'oltralpe ha annunciato per arginare un'eventuale opa su Suez da parte del gruppo guidato da Fulvio Conti. L'operazione tra i due colossi energetici francesi continua a trovare ostacoli da parte dei sindacati e dell'opposizione e reticenze anche all'interno della maggioranza. Quindi sembra sempre più probabile un accordo con l'Italia per la cessione di Electrabel, controllata da Suez. Un'intesa, infatti, farebbe desistere Enel dalle sue intenzioni bellicose. A confermare che la diplomazia è tuttora al lavoro è stato ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani. «Ancora nessun incontro, visto l'avvicinarsi della pausa estiva, ma c'è stata una ripresa di contatti». Trattative ancora in corso anche sull'altro fronte franco-italiano, quello di Edipower, dopo che l'Antitrust italiana ha rilevato come Edf e Aem, attraverso Edison, controllino il 40% di Edipower, contravvenendo alla regola che fissa ad un massimo del 30% la partecipazione che soggetti pubblici possono detenere in una ex Genco dell'Enel. Intanto in Francia continuano a spuntare nuovi schemi alternativi alla fusione di Suez e Gaz de France. A proporre nuove piste è stata ieri la centrale sindacale Cfe-Cgc, convinta che le nozze tra i due gruppi, che comporterebbero una privatizzazione di GdF, non sia né la sola né la migliore soluzione. Finora Suez e GdF hanno ribadito che per loro l'unico progetto è quello di una fusione totale. Ma gli ostacoli all'operazione si moltiplicano giorno dopo giorno. Nel risiko dell'energia l'Italia è operativa anche sul fronte spagnolo. Ieri Asm Brescia ha comunicato che è interesse della società «tutelare il proprio investimento in Endesa Italia per evitare mutamenti non concordati degli assetti di controllo». L'ex municipalizzata bresciana detiene una quota del 20% di Endesa Italia, partecipata per il restante 80% da Endesa. La presa di posizione segue la decisione della Comision Nacional de Energia spagnola di autorizzare, seppur sottoponendola ad alcune condizioni, l'opa da parte della tedesca Eon su Endesa.