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I francesi fanno più ricca Bnl

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Il semestre chiude con 400 milioni di utili e un patrimonio di 5,5 miliardi

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Il primo semestre, infatti, secondo i dati preliminari approvati ieri dal cda si è chiuso con un utile utile netto di 400 milioni di euro e un patrimonio di 5.480 milioni. La capogruppo in particolare ha portato a casa un profitto pari a 70 milioni di euro. E l'intenzione è quella di ottenere ancora soddisfazioni più grandi quando il processo di integrazione con la Bnp Paribas sarà completo. Per ora il cda è soddisfatto del «rapido stato di avanzamento dei lavori di integrazione» fra Bnl e Bnp Paribas «sul piano umano, finanziario ed industriale». Un'integrazione che avrà la sua accelerazione nelle prossime settimane. La nota diffusa ieri dalla banca di cui è presidente Luigi Abetee e dg Mario Girotti ha messo in evidenza che «l'insieme delle nomine dei primi e dei secondi livelli in Bnl saranno resi noti a breve. Nei giorni scorsi i 500 quadri dirigenti della banca hanno partecipato a delle riunioni dedicate alla strategia di sviluppo di Bnl nell'ambito del gruppo Bnp». Quanto ai numeri la relazione semestrale che sarà approvata definitivamente dal cda nel corso della riunione del prossimo 8 settembre ha evidenziato che i ricavi del gruppo «risultano in discreto progresso (margine di intermediazione a 1.581 milioni, +10% circa rispetto ai primi sei mesi del 2005), confermando il buon andamento ultimamente evidenziato». I risultati però pottrebbero subire anche delle modifiche perché «saranno interessati, in via straordinaria dagli effetti di una serie di cambiamenti di criteri di stima necessari a seguito dell'integrazione del gruppo Bnl nel gruppo Bnp Paribas per armonizzare talune metodologie valutative finora seguite da Bnl in funzione del consolidamento dei risultati Bnl in quelli della capogruppo». «L'attività di armonizzazione - aggiunge la nota - comporta l'allineamento dei processi valutativi utilizzati da Bnl a quelli applicati a livello internazionale dalla casa-madre francese, che implicano il presidio in misura più significativa, rispetto alla prevalente prassi italiana, delle esposizioni ai rischi creditizi, di mercato ed operativi.In particolare, con questi interventi la copertura delle varie categorie di attivi viene fortemente accresciuta, ponendo il gruppo Bnl su livelli di presidio decisamente superiori a quelli della media del sistema bancario europeo».

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