Fiat accelera la crescita e guarda a Est
La conferma è arrivata dall'amministratore delegato Sergio Marchionne che ieri ha firmato una semestrale positiva per il gruppo del Lingotto. Un risultato che consente ai vertici di rivedere al rialzo gli obiettivi per il 2006. La giornata non è stata solo una mera pubblicazione di dati contabili. Sul piatto Marchionne ha messo, infatti, anche l'accordo con i francesi del Credit Agricole per una nuova società di servizi finanziari per l'auto e tre nuovi accordi industriali sui mercati strategici di Russia e Cina. A due facce il comportamento di Piazza Affari. Dopo i forti acquisti nella mattinata sulla scia delle intese, nel pomeriggio l'interesse degli operatori si è affievolito. Così il titolo ha chiuso con un rialzo dell'1,08% a 10,7 euro, dopo intensi scambi pari a oltre 23,98 milioni di titoli, corrispondenti a circa il 2,2% del capitale. La seconda trimestrale dell'anno approvata dal consiglio di amministrazione presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, presenta, grazie ai buoni risultati registrati da Fiat Auto, Iveco e Cnh, numeri positivi: il fatturato del gruppo cresce del 12,9% a 13,6 miliardi, il risultato della gestione ordinaria quasi raddoppia a 659 milioni di euro, l'utile netto è positivo per 330 milioni di euro (217 milioni nello stesso periodo 2005). Va bene l'Auto che registra nel semestre il record di oltre un milione di veicoli venduti. I ricavi dei primi tre mesi ammontano a 6,6 miliardi (+18,9%) e il risultato della gestione ordinaria è pari a 88 milioni contro la perdita di 88 milioni dell'analogo periodo 2005. Sulla base di questi risultati Marchionne rivede al rialzo gli obiettivi per il 2006: il risultato netto del gruppo da 700 a 800 milioni, il risultato della gestione ordinaria da 1,6 a 1,85 miliardi per il gruppo e da 200 a 250 per l'Auto, l'indebitamento industriale a circa 2 miliardi. Per il cash-flow la stima per l'esercizio è di 1,2 miliardi di euro. Sul fronte delle alleanze, non c'è l'atteso annuncio di una più stretta collaborazione con l'indiana Tata: «stiamo lavorando - spiega Marchionne - ma è ancora prematuro». I nuovi accordi, che portano a undici il totale delle intese raggiunte in un anno e mezzo dal manager italo-canadese, riguardano l'Iveco. Il primo è un rafforzamento dell'intesa con la Severstal per la produzione e la distribuzione sul territorio russo del veicolo commerciale leggero Ducato. Gli altri due sono sul mercato cinese, considerato strategico per l'Iveco: una joint venture con il gruppo automobilistico Saic Motor Corporation e con Chongqing Heavy Vehicle Group nel settore dei veicoli industriali pesanti, l'altro sempre con Saic per i motori diesel medi e pesanti.