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Fiat, i conti corrono e arriva il socio indiano

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Diminuiscono i debiti, utili in salita del 50%. Il nuovo partner industriale potrebbe essere Tata

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Sono queste le novità al centro del cda della Fiat in programma per questo pemeriggio. Ma sul tavolo dei soci potrebbe anche esserci il dossier Fidis, la società che gestisce i servizi finanziari, anche se solo a fine luglio si saprà il nome della banca prescelta - tra Bnp Paribas, Credit Agricole, Mediobanca e Societe Generale - per la cessione del 50%. Le stime degli analisti sui risultati del gruppo sono positive. I dati dovrebbero infatti confermare l'ottimo stato di salute della società: un risultato della gestione operativa pari a 600 milioni di euro, in crescita del 67% sullo stesso periodo del 2005, un utile netto di 270 milioni (+50%) e un debito industriale netto in calo da 9,16 a 2,64 miliardi. Anche per i ricavi è previsto un incremento intorno al 14% a 13,7 miliardi. Buone le previsioni degli analisti anche per il settore auto, il cui buon andamento è rivelato dai dati di mercato, sia in Italia sia in Europa, e dal successo dei nuovi modelli: il secondo trimestre dovrebbe chiudere con un risultato operativo di 80 milioni, mentre per l'intero esercizio potrebbe essere superato il target di 200 milioni fissato da Marchionne. Sempre oggi saranno resi noti i conti della Cnh, che continua a registrare un trend positivo. Buoni anche i risultati attesi per l'Iveco. E secondo indiscrezioni, il Lingotto annuncerà oggi un'alleanza industriale con la Tata, dopo che in gennaio i due gruppi avevano firmato un accordo commerciale e successivamente Ratan Tata, il presidente del gruppo indiano, era entrato nel cda della Fiat anche se come indipendente. L'accordo riguarderebbe non solo l'Auto ma anche Fiat Powertrain Technologies, che produce motori e cambi. Un allenaza, quella italo-indiana, che non sarebbe limitata al solo mercato indiano, ma si estenderebbe a diverse aree geografiche. Attualmente la Fiat in India ha un solo stabilimento, quello di Kurla, a Mumbai, che impiega 1.300 dipendenti, ma per aumentare la produzione il Lingotto potrebbe appoggiarsi appunto agli stabilimenti della Tata.

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