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Wind a caccia di Tiscali e Fastweb

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Il patron egiziano, Naguib Sawiris, conferma l'interesse per le due aziende

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Nel frattempo conferma i piani per portare Wind in Borsa e nega di voler disimpegnarsi dal gruppo di telefonia. «Stiamo guardando a queste società ma non abbiamo ancora preso decisioni», ha replicato Sawiris a una domanda su Fastweb e Tiscali a margine della quarta Conferenza del seminario Euro-Mediterrano a Milano. Intanto «siamo interessati ad acquistare Tim Hellas. Aspettiamo che siano pronti loro. Quando lo saranno noi saremo pronti», ha osservato. Riguardo alla quotazione di Wind «non abbiamo fretta per l'Ipo - ha sottolineato -. La faremo quando i marcati saranno favorevoli, a fine 2006 o all'inizio del 2007. Ora stiamo ristrutturando il debito di Weather e di Wind. Non venderò mai Wind». Un passaggio è stato anche dedicato alle possibili indiscrezioni sulle possibili dimissioni di Paolo Dal Pino da ad del gruppo telefonico. «Ci farrebbe piacere se restasse, ha fatto un buon lavoro ed è molto apprezzato nella nostra società» ha spiegato Sawiris secondo il quale però le indiscrezioni circolate in queste settimane «sono solo congetture». Il patron della compagnia telefonica ha poi espresso il suo pensiero anche sulla futura banca Euro Mediterranea, uno degli argomenti sul tavolo del convegno. «Spero venga realizzata e gestita da privati. Si avrebbe un notevole risparmio nei tempi di realizzazione e gestione» ha detto Sawiris. Riferendosi poi, in particolare, alla situazione attuale in Medio Oriente, il presidente della Orascom ha aggiunto: «Bisogna opporsi alla forze oscure che vogliono portare instabilità». Per Sawiris «la creazione di nuovi posti di lavoro e la concessione di microfinanziamenti da parte delle banche a favore dei piccoli imprenditori» costituisce una valida sfida per sconfiggere il terrorismo. In Italia si faccia qualcosa di più - ha concluso - attualmente c'è una maggiore attenzione e perciò devo ringraziare anche il premier Romano Prodi». Complimenti al governo di Roma che hanno tutta l'aria di voler preparare il terreno a possibili nuovi affari.

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