di EMANUELA ZONCU È IL SETTORE auto, a maggio, a trainare la produzione industriale.
Il settore auto a maggio, ha registrato un aumento del 94,1% rispetto a maggio 2005, che si inserisce nel buon andamento complessivo del comparto trasporti (+12,9% sull'anno, +0,6% su aprile), e che rappresenta il maggior aumento tendenziale dall'agosto del 2003, quando la crescita raggiunse addirittura il 178,6%. La Fiat guida così la seduta di Piazza Affari, con un volume degli scambi attorno a un punto percentuale, per un controvalore di 125 milioni di euro. «Dietro a una grande azienda - ha commentato il presidente Luca Cordero di Montezemolo - c'è una miriade di piccole e medie imprese che fanno sistema e quindi la grande azienda è un forte traino per le piccole». Per il leader della Cgil Guglielmo Epifani, «lo sviluppo della Fiat è un segnale importante per la crescita del Paese», perchè «la sua ripresa trascina il risultato». A fargli eco è il segretario generale della Uil Luigi Angeletti: «La Fiat è tornata a essere un'azienda vitale». Anche il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni coglie nei dati i primi segnali di ripresa, da accompagnare però con una «vera politica industriale». Un'iniezione di fiducia, per la locomotiva Italia quindi, anche se per leggere correttamente il balzo di maggio, si deve tener conto del fatto che nello stesso mese dell'anno scorso, per effetto dello sciopero delle bisarche che paralizzò l'attività di molti stabilimenti, la produzione di autovetture precipitò del -44,3%. Ma intanto, secondo le previsioni dell'Isae, la tendenza alla crescita si confermerà nei prossimi tre mesi: l'istituto stima infatti, su base tendenziale, un +1,2% a giugno, un +3,9% a luglio e un +4,3% ad agosto. Il segmento trasporti ha contribuito a risollevare il dato generale sulla produzione industriale, che dopo la caduta di aprile (-8,2% tendenziale, anche per effetti di calendario) torna a salire del 2,9% sull'anno e dello 0,9% sul mese. Ma restano aspetti di criticità, come rileva lo stesso ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, segnalando l'andamento del tessile abbigliamento e delle calzature che nei primi 5 mesi del 2006 hanno perso rispettivamente il 5,7 e il 2,2%. «I dati - ha commentato Bersani - riportano la produzione industriale sul sentiero di un moderato sviluppo» e consentono di «guardare al futuro con più fiducia, pur nella consapevolezza che occorre accompagnare la ripresa con una forte attenzione in particolare verso le Pmi». Il vicepresidente di Confindustria, Andrea Pininfarina, parla di «dati incoraggianti», che testimoniano lo sforzo che l'industria sta compiendo per il rilancio, e chiede misure idonee a consolidare la ripresa.