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Arpe: primo semestre positivo

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Proprio su questo punto Matteo Arpe, ad del Gruppo capitolino, punta l'attenzione e ieri ha precisato che, anche se molto soddisfatto, è necessario attendere comunque i dati ufficiali, al momento non ancora disponibili. Per il numero uno di Capitalia è dunque opportuno attendere ancora un po', soprattutto nel parlare di target o di eventuali stime sull'utile per azione, eventualmente da rivedere per il prossimo 2007, come già precedentemente annunciato in occasione della presentazione dell'ultima trimestrale, andamento in parte attribuibile al piano delta 2. Altra precisazione riguarda proprio questo progetto, per il quale prevede entro il 2007 un coinvolgimento di oltre 500 filiali, su un totale di circa 1900 unità operative sparse su tutto il territorio. Queste le puntualizzazioni di Arpe a margine di una tavola rotonda organizzata da Unioncamere sul tema dell'affidabilità delle piccole e medie imprese. Arpe ha spiegato che «l'entrata in vigore delle regole di Basilea II non ha determinato un "credit crunch"», ovvero un indebolimento del sistema, come confermato anche dai dati contenuti nella Relazione annuale del governatore della Banca d'Italia, presentata il 31 maggio scorso. In Italia infatti, nel 2005 la crescita del credito al settore privato, attestatasi all'11%, è stata molto elevata, anche se in realtà il grado di intermediazione creditizia è ancora basso rispetto alla media europea. Il rilancio appare quindi la priorità da affrontare e a questo scopo necessita un più adeguato dimensionamento delle imprese italiane. Anche il rapporto banca-impresa deve rafforzarsi e consolidarsi soprattutto sul piano del partenariato. Fab. Pan.

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