Fiat, altro matrimonio in vista
Ancora poche settimane, e in concomitanza con la presentazione dei dati del secondo trimestre, il gruppo del Lingotto enderà noto il nome di un nuovo partner industriale. «È arrivato il tempo» ha detto ieri l'amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne a margine della relazione annuale della Consob. Il dilemma su quale sarà il prossimo socio della compagnia torinese sarà probabilmente sciolto dal consiglio di amministrazione del 24 luglio. Chiunque sarà troverà un'azienda sicuramente in condizioni migliori rispetto a qualche anno fa quando maturà il divorzio con la statunutense Gm. Sì perché a giugno le immatricolazioni Fiat in Italia sono cresciute dell'1,7% rispetto allo scorso anno. E la quota di mercato resta al 30,6%, ancora una volta oltre quella soglia del 30% che il gruppo intende mantenere per l'intero anno. Un buon risultato se si tiene conto della decisa contrazione del mercato nel complesso, con un calo delle immatricolazioni in Italia del 12,56%. Nei primi sei mesi dell'anno la quota di mercato di Fiat Auto è stata pari al 30,7% e di tre punti percentuali oltre la media dello scorso anno, con una crescita dei volumi del 19,7%. Al cda di fine luglio Marchionne potrebbe annunciare anche il nome della banca con cui verranno avviate le trattative in esclusiva sul 50% di Fidis, la società di credito per la vendita di auto. «Ci stiamo lavorando», ha spiegato Marchionne. «Stiamo discutendo le ultime fasi», ha detto precisando che nell'intera partita Fidis la speranza è «di concludere entro il terzo trimestre». Quanto al numero delle proposte sul tavolo, sono «abbastanza», ha detto, scherzando sul fatto che l'offerta preferita da Fiat è «quella più alta». L'attesa è che per la scadenza del 13 luglio arrivino le offerte vincolanti di quattro banche straniere (Deutsche Bank, Bnp Paribas, Societè Generale e Credit Agricole) e di Mediobanca. L'accordo industriale al quale lavora Marchionne, e sul quale si attende l'annuncio il 24 luglio, potrebbe riguardare ancora una volta l'auto, dopo le diverse partnership strette ad esempio con Ford (per la futura Cinquecento), con gli indiani della Tata (accordo di distribuzione), o con Suzuki. Marchionne, del resto, ha fatto capire da tempo di non voler procedere con grandi alleanze strategiche, ma di puntare a singoli accordi mirati a seconda delle esigenze del momento.