Pensioni, le polizze restano ferme al palo

Per sbloccare questa situazione il Governo pensa di anticipare la riforma del Tfr (Trattamento di fine rapporto) che consente di destinare la liquidazione alla previdenza integrativa. L'annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal viceministro dello Sviluppo economico, Sergio D'Antoni, anche se il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha subito precisato che l'ipotesi di un'entrata in vigore della riforma agli inizi del 2007 anziché nel 2008 sarà oggetto di un tavolo di concertazione. La riforma, comunque, appare l'unico modo per far decollare in Italia le pensioni integrative. Secondo i dati della Banca d'Italia, infatti solo otto famiglie italiane su cento hanno una pensione integrativa: oltre il 74% dei contratti è di tipo individuale e le pensioni integrative sono più diffuse al Nord ed al Centro, anche se al Sud si osserva un aumento. Nel 2004 erano in possesso di pensioni private - si legge nella relazione annuale dell'Ania che riporta l'indagine della Banca d'Italia - circa 1,8 milioni di famiglie, cioè l'8% del totale, in calo quindi rispetto all'8,9% del 2002. Le pensioni integrative risultano particolarmente diffuse al nord, dove risiedono il 10,9% delle famiglie titolari (13,3% nel 2002). Al centro, invece, risiedono il 9,2% delle famiglie: anche in questo caso in calo rispetto a due anni prima, quando la percentuale si attestava all'11,5%. In controtendenza, invece, il sud dove si assiste ad un aumento dall'1,2% del 2002 al 3%. La diffusione delle pensioni private è più elevata nelle famiglie in cui il capo, cioè il percettore di reddito più elevato, ha un'età compresa fra i 41 e 50 anni (13,5%). Dal 2002 al 2004 si constata «un deciso calo nella diffusione delle polizze fra le famiglie con capofamiglia fra i 31 ed i 40 anni, compensato però - si legge - da un vistoso aumento fra le famiglie più giovani». L'indagine della Banca d'Italia sottolinea come la percentuale di famiglie che investe nelle pensioni private cresce con il livello di istruzione del capofamiglia: il 17,2% delle famiglie in cui il capo è laureato possiede un prodotto previdenziale, contro il 13,2% dei diplomati ed il 6,7% di chi la licenza media. I prodotti previdenziali sono diffusi in «maniera più rilevante fra le famiglie più ricche: fra le famiglie appartenenti al quinto quintile della distribuzione del reddito (cioè il 20% più ricco), il 18,5% possiede una pensione privata, contro il 10,6% delle famiglie del quarto quintile. La diffusione scende al di sotto del 10% per le famiglie con reddito più basso.