Russia, da ieri il rublo è convertibile Putin: «Siamo di fronte a una tappa storica»
Sono state annullate le ultime restrizioni sui movimenti di capitale. Così ha voluto il presidente Vladimir Putin, e chissà: in un futuro non lontano la moneta russa potrebbe rivaleggiare in prestigio con euro, dollaro, sterlina, yen e yuan. «È un segno che l'economia ha raggiunto una certa maturità», dichiara soddisfatto il ministro delle Finanze, Aleksei Kudrin. La piena convertibilità gli appare un importante volano di crescita. Dovrebbe calamitare più investimenti stranieri e facilitare quelli russi all'estero. Il governo Fradkov programmava il passo per il primo gennaio 2007, ma a maggio Putin ha annunciato a sorpresa un anticipo di sei mesi. In buona parte per un calcolo politico: vuole presentarsi con le carte il più possibile in regola quando a metà luglio accoglierà a San Pietroburgo i leader della maggiori potenze occidentali per il vertice annuale del G8. A Washington una parte del mondo politico americano contesta il diritto della Russia a far parte dell'esclusivo club G8 per due ragioni fondo: l'allarmante «involuzione democratica» degli ultimi anni (evidente nella presa di controllo di tutte le tv e nell'abolizione dell'elezione diretta dei governatori regionali) e le condizioni generali di sottosviluppo della sua economia (in accoppiata ad una preoccupante tendenza ad usare l'energia come strumento di pressione politica). Il leader del Cremlino non perde però occasione per respingere le accuse di bonapartismo (proprio ieri ha insistito sul tasto che le forze di opposizione devono avere ovviamente ampia libertà di espressione) e giustifica il suo diritto ad una poltrona tra i Grandi della Terra con le enormi riserve di gas e petrolio a disposizione della Russia in un pianeta sempre più affamato di energia.