di DAMIANA VERUCCI LA RETE delle Camere di Commercio è pronta ad affrontare le sfide che «riportino ...
Sono pronte a rispondere unite e guardando al futuro con ottimismo». Suona la carica il nuovo presidente di unioncamere, andrea mondello, nel suo intervento all'assemblea delle Camere di Commercio. Mondello ha sottolineato che «i segnali di ripresa che oggi si manifestano ci rendono più ottimisti rispetto al passato recente. Ma occorre trasformare questi segnali in un processo di crescita solido e duraturo». Questa volta invece che parlare a braccio, come generalmente ama fare, preferisce affidarsi alle note di un breve discorso preparato per l'occasione. Ma a parte questa piccola differenza, che tradisce un po' di emozione, è il «solito» Mondello, già presidente della Camera di Commercio di Roma, uomo pragmatico, che ha chiari gli obiettivi da raggiungere. All'assemblea Unioncamere, cui ha preso parte anche il ministro allo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani. Mondello succede a Carlo Sangalli, a cui arriva subito un ringraziamento «per quello che ha fatto e per quanto riusciremo a fare nei prossimi anni». Poi un'analisi sulla situazione dell'economia italiana, sulle priorità per ripartire, sul ruolo di Unioncamere e delle Camere di Commercio, mentre la platea di imprenditori e presidenti delle Camere lo interrompe per applaudirlo ben tre volte e in prima fila Luca Cordero di Montemolo, presidente della Confindustria, segue con molta attenzione il suo discorso. Dunque rivolgendosi ai protagonisti della vita economica e sociale del Paese dice: «Non vogliamo continuare ad essere un Paese stanco: dobbiamo adottare nuovi modelli. I segnali di ripresa che oggi si manifestano ci rendono più ottimisti rispetto al passato recente». Nel suo intervento di «passaggio delle consegne» Sangalli dirà che «per il 2006 prevediamo 97 mila posti di lavoro in più e che c'è una nuova classe di imprenditori 35enni pronti a dare una scossa all'economia». Inevitabile, tuttavia, «cercare di trasformare questi segnali in un processo di crescita solido e duraturo». E scatta il primo applauso al quale ne seguirà presto un altro quando Mondello finirà di parlare del ruolo delle Camere di Commercio. Assicura che le Camere sono pronte a rispondere unite, e parlando dell'atteggiamento che dovranno avere, torna a sottolineare l'importanza di guardare al futuro con ottimismo. Quindi proprio le Camere dovranno continuare ad essere «la forza trainante della crescita dei rispettivi territori realizzando progetti strategici che consentano la crescita del Paese». Mentre sarà fondamentale operare per il rafforzamento dell'interazione e lo sviluppo dell'integrazione tra l'Unione, le Confederazioni Nazionali, le Unioni regionali, le Camere di Commercio. «Ogni ente e istituzione con specifici compiti e responsabilità - ha aggiunto Mondello». Operare per la continuità di quanto già avviato da Sangalli è la premessa, quasi obbligata. Certo, però, occorre anche rinnovare e da qui l'impegno di Mondello «di costituire una Commissione per la Riforma dell'Unioncamere che secondo una tempistica di cui mi assumo personalmente la responsabilità, dovrà sottoporre le proprie proposte all'Assemblea del giugno 2007». Quanto ai compiti dello Stato «non si può più rimandare la questione grandi infrastrutture - ha ricordato il neo eletto presidente - noi crediamo inoltre in uno Stato che opera per il mercato, un modello neokeynesiano dove lo Stato interviene a fianco dei privati per attivare risorse aggiuntive che non gravano sulla finanza pubblica». Bersani si congratula per l'elezione di Mondello e assicura subito che «lavorerà per la semplificazione amministrativa e l'ammodernamento del Paese». Poi, deciso: «dobbiamo avviare un processo che incoraggi la concorrenza nel nostro paese e sia capace di produrre effetti positivi per il consumatore ma anche per le piccole imprese. È necessario fare un investimento per diffondere la cultura della concorrenza nel paese ed evitare visioni corporative». Montezemolo sottolinea invece l'importanza dell'elezione di Mondello