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Gavio & C più forti in Astaldi-Impregilo

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Pronti 150 milioni per rilevare la quota di Gemina e guadagnare la pole position nella fusione

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E si preparano a liquidare Gemina mettendo sul piatto circa 150 milioni per l'acquisto dell'11,8% del general contractor guidato da Alberto Lina. L'anno scorso, infatti, a seguito dell'acquisto del 12,5% della società di costruzioni, a Igli era stata concessa anche un'opzione per comprare a partire da quest'anno il rimanente 11,8% di Impregilo in mano a Romiti. A trattare il delicato dossier saranno Bruno Binasco e Enrico Bonatti, presidente e vicepresidente della cordata che controlla Impregilo. La riunione del cda di Igli che si è tenuta nei giorni scorsi aveva all'ordine del giorno proprio la «call» detenuta su Gemina e che Igli ha deciso di esercitare. Il progetto di fusione tra Astaldi e Impregilo è da tempo sul tavolo di Efibanca e Mediobanca che ne stanno studiando i dettagli. I maggiori ostacoli incontrati finora dagli advisor riguardano gli aspetti legati alle modifiche dell'azionariato post-fusione. Secondo i primi calcoli, infatti, la famiglia Astaldi, che detiene il 52% dell'omonima azienda, potrebbe vedere diluita la sua partecipazione intorno al 16,5%. Che significherebbe comunque la quota di maggioranza, visto che Igli con il suo 18% di Impregilo, andrebbe a possedere il 12% della nuova società. Con l'acquisto dell'11,8% di Impregilo in mano a Gemina, la partecipazione di Igli salirebbe al 29,8% e quella post-fusione si attesterebbe intorno al 20%, che permetterebbe così il mantenimento del controllo della nuova società. Non sembra tramontare, quindi, l'ipotesi di un'aggregazione tra Impregilo e l'azienda romana di costruzioni, nonostante si sia aperto un altro fronte, quello della fusione tra Autostrade e la spagnola Abertis. Il vicepresidente esecutivo di Astaldi, Vittorio Di Paola ha già fatto sapere che la presenza di un azionista spagnolo in Impregilo potrebbe creare delle difficoltà per un'eventuale aggregazione tra la stessa Impregilo e Astaldi. In merito a questa operazione Di Paola non ha escluso che possa realizzarsi nel prossimo futuro, ma ha anche ricordato che per ora non c'è nulla di concreto. Vista l'aria che tira in Italia, con alcune grandi opere messe in discussione dal nuovo Governo, la creazione di un grande colosso delle costruzioni capace di competere a livello internazionale sembra però diventare ancora più urgente.

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