Geronzi torna in Mediobanca
Il patto vota all'unanimità per il mantenimento delle cariche sociali
I grandi soci, infatti, hanno deciso all'unanimità, di proporre all'assemblea degli azionisti in calendario lunedì prossimo di non revocare il presidente di Capitalia dalle cariche sociali di Piazzetta Cuccia. L'incontro di ieri è durato appena tre quarti d'ora nel quale è stato deciso anche di sciogliere Consortium, azionista sindacato della banca con il 4% circa, «con la conseguente attribuzione pro quota ai soci delle azioni Mediobanca e Generali» detenute dalla società. Tutto questo mentre in Borsa sono proseguiti gli acquisti su banche e assicurazioni per le scommesse di una riapertura del risiko. Mediobanca e Generali, hanno guadagnato rispettivamente lo 0,69% a 15,96 euro e l'1,28% a 28,56. Più vivace Capitalia (+1,90% a 6,42). La riunione flash di ieri ha quindi portato a due decisioni di peso. Da una parte Geronzi, sospeso dagli incarichi a seguito dell'interdizione da parte del Tribunale di Parma nell'ambito delle inchieste Parmatour e Ciappazzi, si prepara a tornare nel consiglio e alla vicepresidenza di Piazzetta Cuccia. Dall'altra parte i partecipanti all'accordo parasociale hanno preso la decisione di mandare in soffitta Consortium, la società utilizzata nel 2001 per risistemare le partecipazioni, nella stessa Mediobanca e in Generali, che facevano capo a Lazard. L'assemblea del patto «ha all'unanimità valutato che gli elementi ad oggi disponibili non fanno venir meno il rapporto fiduciario con il dottor Geronzi, non ravvisando conseguentemente motivi per un'eventuale revoca dalle cariche ricoperte in Mediobanca», si legge in una nota emessa al termine della riunione. Una decisione che ricalca quanto avvenuto all'interno di Capitalia per il reintegro del banchiere alla presidenza. Gli azionisti stabili di Piazzetta Cuccia, che controllano il 54% del capitale della banca, voteranno quindi contro la revoca di Geronzi all'assemblea convocata per lunedì. Per quanto riguarda Consortium, il patto ha preso atto che ormai in pancia alla società è rimasta soltanto la quota sindacata, pari 4% del capitale dell'istituto (oltre che lo 0,50% di Generali), e ha «autorizzato lo scioglimento della stessa o altre operazioni finalizzate ad attribuire ai soci la titolarità diretta delle azioni Mediobanca, in proporzione alla partecipazione degli stessi al capitale di Consortium».