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Autostrade, Pozzi scopre le carte nel cda

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Fissato per il 30 maggio il vertice dell'Anas. Si decide sulla fusione con la spagnola Abertis

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In attesa del parere definitivo dei tre saggi incaricati dalla società di esaminare l'operazione, Vincenzo Pozzi arriverà al cda in programma per il 30 maggio con un grosso fascicolo di carte in mano: tutta la documentazione sull'operazione che servirà appunto per una prima valutazione interna. Ma il dossier della società guidata da Vincenzo Pozzi, che per prima sollevò la questione sulla leggitimità dell'operazione (annunciata a Borse chiuse e in un momento di vuoto governativo), dovrebbe essere in dirittura d'arrivo: «Speriamo di finire in settimana», ha detto ieri Andrea Monorchio, uno dei tre saggi. Intanto, il Governo fa pressione affinchè il dossier sia completato al massimo entro metà giugno. Subito dopo, il 16 giugno, è previsto un nuovo cda di Autostrade, che potrebbe votare la fusione con Abertis. Ma la posizione dell'Anas, nonostante le bocche cucite, sembra annunciarsi in linea con le perplessità avanzate fin ora. Proprio la società di Pozzi, con i rilievi mossi ad Autostrade (violazione di alcuni punti qualificanti della concessione), ha nei fatti bloccato il blitz spagnolo. «Comunque la valutazione del parere dell'Anas toccherà poi al ministero», ha ricordato Di Pietro, sottolineando però che da parte del dicastero non ci sono «contrarietà», ma «una richiesta specifica di garantire la funzionalità della concessione». Anche per il presidente di Autostrade Gian Maria Gros-Pietro gli elementi per prendere una decisione ormai ci sarebbero tutti: «Ad Anas abbiamo inviato documenti che rappresentano le nostre risposte alla domande che ci sono state poste, e abbiamo dato la nostra disponibilità a fornire qualsiasi altra informazione e approfondimento», ha spiegato, ricordando anche che il management sta «costruendo il nuovo piano industriale». Gros-Pietro ha infatti aggiunto che «non abbiamo mai preso in considerazione l'ipotesi di una bocciatura istituzionale» e, per questo, non ci sono motivi di ritenere che i tempi dell'operazione «non vengano rispettati». Sarà invece sciolto la prossima settimana il nodo sulla competenza, italiana o europea, per giudicare ai fini Antitrust l'operazione di fusione. Mentre Autostrade ritiene che l'esame debba essere fatto dall'Authority italiana, per l'istituzione guidata da Antonio Catricalà l'operazione dovrebbe essere notificata all'Antitrust europeo. Per Abertis, infine, l'assemblea straordinaria convocata per il 30 giugno per sottoporre al voto degli azionisti la fusione con Autostrade potrebbe essere anche l'occasione per approvare l'aumento di capitale necessario per far fronte agli 1,8 miliardi di euro necessari a coprire la differenza dello scambio di azioni previsto dall'operazione: 1,05 titoli di Abertis per ogni azione di Autostrade. Secondo alcune indiscrezioni, il gruppo catalano emetterà un massimo di 600 milioni di nuovi azioni, con un valore nominale di tre euro.

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