Finmeccanica prepara l'assalto ai mercati stranieri
Il Gruppo sempre più proiettato a conquistare nuovi spazi. Guarguaglini: dipenderemo meno dall'Italia
Dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti passando per l'Europa fino al mercato dell'Asia orientale. Guarda verso questi orizzonti la holding di aerospazio e difesa che, nel giorno dell'assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2005 (chiuso con un utile netto di 396 milioni di euro, un Ebit di 735 milioni e un dividendo totale di 50 centesimi di euro), ha comunicato che domani debutterà con un nuovo marchio che simboleggerà il mondo, diventato ormai lo scenario di riferimento. «Cercheremo di dipendere meno dal mercato italiano - ha spiegato il presidente e ad, Pier Francesco Guarguaglini - perchè dall'81% di ordini ricevuti nel 2004 si potrà arrivare nel 2008 a una quota inferiore al 40%» mentre l'azienda può crescere guardando all'export, una strategia che «ci rende meno vulnerabili perchè se c'è crisi solo in qualche Paese ci possiamo difendere meglio». Nel 2004, ha ricordato il manager, il budget per la Difesa in Italia è stato di 3,3 miliardi di euro e nel 2006 dovrebbe ridursi della metà. Negli Stati Uniti, invece, il mercato della Difesa si aggira intorno ai 150 miliardi di dollari, in Gran Bretagna è di circa quindici miliardi, in Francia di quattordici. Quindi Finmeccanica punta a costituire alleanze strutturali (joint venture) in Europa per competere meglio nel mondo e commerciali (cioè con accordi di programma con aziende locali) nei Paesi in cui si aprono opportunità di vendita dei prodotti. La strategia perseguita dal Gruppo industriale negli ultimi anni, ha spiegato il numero uno di Finmeccanica, ha consentito di aumentare la massa critica nel core business di aerospazio, difesa e sicurezza portandolo a diventare il terzo gruppo europeo (il primo al mondo nell'elicotteristica militare, il sesto al mondo e il secondo in Europa nell'elettronica per la difesa e il terzo nel mondo e il primo in Europa nei satelliti e servizi spaziali). E il 2006 sarà un anno decisivo per gli obiettivi di penetrazione nel mercato del nord America ma anche in Canada, Russia, Far East (Malesia, Tailandia, Singapore, Indonesia), Turchia e Grecia.