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LAVORATORI più coinvolti nella gestione delle imprese.

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Questa la ricetta del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, per raggiungere l'obiettivo di una maggiore competitività delle imprese italiane attraverso «una migliore qualità del prodotto e più alti livelli di produttività». Non solo. Cavallaro tende la mano a tutte le sigle sindacali per viaggiare uniti verso un rafforzamento del ruolo dei lavoratori. «La nostra proposta è di intensificare i momenti di confronto con Cgil, Cisl, Uil e Ugl - dice il numero uno della Confederazione italiana sindacati autonomi - per cercare di valorizzare le convergenze fra le diverse piccole anime del movimento sindacale». Di questi temi si parlerà oggi al convegno «Il modello partecipativo» che si terrà a Roma (Sala Bernini - Residenza Ripetta a partire dalle ore 16) e a cui prenderanno parte il segretario confederale della Cgil Marigia Maulucci, il segretario generale aggiunto della Cisl, Pierpaolo Baretta, il segretario confederale della Uil, Lamberto Santini e il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini. «Ognuno forte della propria autonomia - ha spiegato Cavallaro - può dare alla nuova legislatura un contributo positivo, questo è il nostro impegno per i prossimi cinque anni». Cavallaro oggi illustrerà qual è l'idea della Confederazione sulla partecipazione dei lavoratori. «Per estendere il coinvolgimento dei lavoratori occorre moltiplicare l'impegno per una più equa distribuzione del reddito - dice il segretario generale - attraverso una riforma del modello contrattuale per riequilibrare lo scompenso attuale tra lavoro e profitto, attraverso forme di partecipazione convinte e investendo sulla conoscenza e sulla formazione, è possibile riconquistare margini di competitività». L'idea della partecipazione, secondo Cavallaro «trova un alleato anche dal diffondersi del principio della responsabilità sociale dell'impresa, dovuto, probabilmente, all'esplosione degli scandali finanziari e da una forte affermazione dell'ambientalismo». L'incontro di oggi sarà anche l'occasione per fare una riflessione sul ruolo del sindacato. «Occorre costituire un modello sindacale che, pur annullando le identità specifiche, le faccia incontrare su un progetto comune - aggiunge Cavallaro - per rafforzare meglio le tutele del lavoro ed espandere ancora di più l'idea della democrazia economica». Su questo tema il dibattitto si preannuncia acceso. Una prima apertura arriva dalla Cgil. «È prioritario costruire l'unità con Cisl e Uil che già costituisce un impegno non facile - dice Marigia Maulucci - Sullo sfondo è possibile una discussione sulle problematiche comuni del mondo del lavoro anche con la Cisal. La Maulucci ricorda che la Cisal e il sindacato confederale partono da «storie diverse e a volte divergenti, questo non esclude però un confronto sulle prospettive future». G.Lom

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