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I piani di Acea non convincono Morgan Stanley

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La banca d'affari boccia l'acquisizione degli impianti di Enertad per la termovalorizzazione dei rifiuti

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Secondo gli esperti della banca d'affari americana l'operazione non comporterebbe alcun vantaggio. Ma la Borsa premia comunque il titolo della società romana che ieri ha chiuso in rialzo del 2,14% a quota 10,87 euro. «Riteniamo che tale acquisizione sia del tutto neutra per Acea - hanno commentato gli analisti di Morgan Stanley - anche l'impatto sull'utile per azione della società è praticamente nullo». Secondo gli esperti «non è economico, data la diversa locazione, che Acea si avvalga degli impianti di Tea per disfare i rifiuti», nonostante nella conference call di lunedì il management abbia indicato che esistono sinergie dal momento che attualmente l'azienda romana spende 12 milioni per smaltire i rifiuti. L'ex municipalizzata presieduta da Fabiano Fabiani ha acquisito per 149,5 milioni il 100% di Tea, controllata del gruppo Enertad attiva nel settore della termovalorizzazione dei rifiuti. L'accordo riguarda gli impianti di San Vittore (Frosinone) e Terni, per complessivi 20 megawatt e quelli in fase di progetto, cioè il raddoppio di San Vittore e la realizzazione dell'impianto di Paliano (Frosinone). Inoltre Tad energia ambiente è proprietaria dell'impianto di smaltimento di Orvieto (Terni). Gli analisti di Morgan Stanley puntano l'indice anche sulle prospettive di Tea. Il prezzo pagato da Acea implica un valore d'impresa di 146,1 milioni, ovvero sette volte l'Ebitda stimato per il 2006 (pari a 21 milioni). «Tale multiplo, ben al di sotto della media del settore - commentano gli esperti della banca d'affari - riflette margini in calo per Tea». La società di «waste to energy» opera sotto il contratto Cip6, che scadrà nel 2010. Tale contratto è particolarmente favorevole e implica incentivi per 18 milioni, pari all'85% dell'Ebitda della società. Al termine del contratto Acea potrà vendere i certificati verdi sul mercato italiano. I certificati verdi sono titoli annuali, oggetto di contrattazione nell'ambito della Borsa dell'Energia, attribuiti in base all'energia elettrica prodotta mediante l'uso di fonti energetiche rinnovabili. Gli esperti di Morgan Stanley ricordano che in futuro aumenterà l'offerta di tali certificati e quindi il loro prezzo tenderà a diminuire dall'attuale valore di 130 euro a circa 60 euro per megawatt. In pratica, concludono gli analisti, questo peserà sull'Ebitda di Tea per il 40%. Morgan Stanley conferma comunque la raccomandazione di «equal-weight» sulle azioni di Acea indicando un target di prezzo a 9 euro, livello inferiore agli attuali corsi di borsa.

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