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Acea conquista gli impianti di Enertad

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L'ex municipalizzata romana ha acquistato Tad Energia Ambiente per 149,5 milioni

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E acquisisce per 149,5 milioni gli impianti di termovalorizzazione per la produzione di energia dai rifiuti messi in vendita da Enertad. Ieri è arrivato il via libera del gruppo guidato da Salvatore Russo alla cessione del 100% della società controllata Tad Energia Ambiente, attiva nel mercato del «Waste to Energy», accogliendo l'offerta che era stata autorizzata nei mesi scorsi dal cda dell'ex municipalizzata romana. La firma dei contratti avverrà a breve, il closing è previsto per fine giugno, compatibilmente con l'adempimento delle necessarie procedure Antitrust. L'accordo riguarda gli impianti di termovalorizzazione di San Vittore (Frosinone) e Terni, per complessivi 20 megawatt, e quelli in fase di progetto, cioè il raddoppio di San Vittore e la realizzazione dell'impianto di Paliano (Frosinone). Tad Energia Ambiente (controllata al 100% da Enertad) è proprietaria anche dell'impianto di smaltimento rifiuti di Orvieto (Terni). La società presieduta da Fabiano Fabiani aveva presentato un offerta vincolante (si veda in proposito Il Tempo del 3 maggio) attribuendo alle attività in funzionamento un valore d'impresa di 146,1 milioni di euro, ai quali vanno sommati 3,4 milioni quale riconoscimento di parte dei costi sostenuti per lo sviluppo dei progetti relativi all'ampliamento dell'impianto di San Vittore ed alla realizzazione dell'impianto di Paliano. Con l'acquisizione, Acea si farà carico dell'indebitamento di Tea, pari a 135,6 milioni (82,8 nei confronti di Enertad e la restante parte verso terzi). Il valore patrimoniale dell'operazione ammonta quindi a 13,9 milioni di euro. Enertad ha garantito ad Acea il pagamento di tutti i crediti commerciali esistenti alla data del closing (circa 32 milioni di euro al 31 dicembre 2005), mediante riacquisto degi crediti scaduti qualora non incassati nei due anni successivi. Il cda di Enertad ha approvato inoltre la cessione di Enertad France, caposettore del business acciaio, alla compagnia di investimenti americana Asbm per 55 milioni. Il closing è atteso per fine maggio. L'operazione, assieme alla vendita ad Acea di Tad, contribuirà al riequilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria della società, con riferimento anche alla quota del 53% detenuta dalla famiglia Agarini, di cui quasi il 18% in pegno ad alcune banche. Il cda ha anche approvato la trimestrale con ricavi a quota 86,5 milioni di euro, in crescita del +21,6% rispetto a gennaio-marzo 2005

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