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Tassi, caro-petrolio e crescita sul tavolo dei banchieri centrali

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Dovrebbero essere questi gli argomenti all'ordine del giorno della riunione dei banchieri centrali dei 10 paesi più industrializzati al mondo. Non dovrebbero comunque mancare neanche accenni agli squilibri globali ed ai tassi di cambio, anche alla luce dell'apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro, con la moneta unica che è salita fino a quota 1,27. A sostenere l'euro è l'attesa per un rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea: il mercato scommette sul fatto che l'Eurotower ritocchi all'insù il costo del denaro anche fino a 50 punti base nella prossima riunione di giugno a Madrid. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha ribadito nei giorni scorsi che non è escluso che la banca possa agire sui tassi fuori da Francoforte, a dispetto di quanto in molti sostengono. Un'eventuale stretta monetaria servirebbe a mantenere la stabilità dei prezzi, visto che in aprile l'inflazione è tornata ad alzare la testa salendo al 2,4% e che nel breve periodo, secondo la Bce, i prezzi al consumo sono destinati a rimanere sopra la soglia del 2%. Per l'inflazione i rischi sono al rialzo e molto dipenderà dagli sviluppi del prezzo del petrolio, che viaggia sopra i 70 dollari dopo aver toccato, spinto dalle tensioni geopolitiche, nelle scorse settimane il massimo di tutti i tempi sulla piazza di New York a 74,10 dollari al barile. Il caro-greggio potrebbe inoltre avere effetti sulla crescita economica mondiale, rallentandola: secondo le stime del Fondo Monetario internazionale, l'aumento dei prezzi del petrolio del 10% circa potrebbe comportare una minor crescita mondiale pari all'1-1,5%. La riunione dei governatori del G10 di oggi cade nello stesso giorno in cui l'Unione Europea renderà note le proprie stime di primavera, in base alle quali l'economia europea crescerà quest'anno e nel 2007 del 2,1% (superiore quindi al +1,9% previsto nelle stime intermedie). Per l'Italia, Bruxelles prevede un incremento del pil (prodotto interno lordo) dell'1,3% sia nel 2006 che nel 2007, maggiore quindi di quanto stimato per quest'anno dal Fondo monetario internazionale (+1,2%) e dall'Ocse (+1,1%).

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