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Banche, stop alla super-popolare

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Bpu e Bpvn «hanno una rete doppia rispetto alla nostra - ha spiegato Mazzotta - Credo siano banche gestite benissimo e con una guida di prim'ordine. Loro il raddoppio l'hanno fatto, noi ancora no». Discorso insomma rinviato, perchè «dopo con questi amici si potrà parlare meglio, perchè si parlerà dallo stesso piano del palazzo». Nessun commento esplicito è giunto invece al fatto che in questo modo il target si restringa alla sola Banca Popolare Italiana: «Quando si fa la corte a una ragazza è buona regola non dire niente». Lo schema perseguito da Mazzotta resta comunque quello delle aggregazioni a impatto leggero, «perchè il patrimonio serve per finanziare le imprese nostre clienti». L'obiettivo è dunque quello di trovare «altre banche di territorio regionale, che possano avere la nostra esigenza di crescere». «Sono convinto che passeremo alla fase in cui i consenzienti», i possibili interessati al progetto di Superpopolare, «faranno qualcosa». Quanto alla Bpm «ha tutte le carte in regola per partecipare al processo di aggregazione» e «può essere un partner vantaggioso per chi ritiene che con una crescita dimensionale si possano creare condizioni vantaggiose» per essere più competitivi sul mercato. L'imperativo, comunque, è crescere, anche non necessariamente tra popolari.

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