L'ECONOMIA torna a spingere le entrate fiscali.
Così ad aprile il «rosso» del settore statale è sceso da 14 a 8 miliardi con un miglioramento di 6 miliardi. A conti fatti il primo quadrimestre, caratterizzato da una attenta gestione del rubinetto delle spese delle amministrazioni pubbliche, si chiude con un fabbisogno cumulato di 34,3 miliardi. Il confronto con il primo quadrimestre 2005 segna un miglioramento, soprattutto se si prendono a riferimento i 40,5 miliardi del fabbisogno «ricalcolato» tenendo conto dei più aggiornati criteri previsti dall'Unione europea. Prima della revisione, infatti, il fabbisogno - che non era appesantito tra l'altro dal finanziamento dell'alta velocità ferroviaria da parte di Infrastrutture spa - era infatti fermo a 35,4 miliardi. Il bilancio di cassa che il governo di centro-destra consegna al nuove esecutivo beneficia dei primi segnali di ripresa che alimentano le entrate, della riduzione dei pagamenti previsti dalla Finanziaria, ma anche di una diversa tempistica dei trasferimenti agli enti locali che, rispetto al passato, registrerebbero ora qualche ritardo che potrebbe dover essere recuperato nei prossimi mesi. La ripresa dell'economia è chiara dagli incassi tributari e contributivi. Vanno bene l'Irpef, l'Iva e - grazie agli aumenti dei carburanti - soprattutto le accise. Sul fronte delle spese si sta rivelando efficace il «contingentamento» dei pagamenti previsto per rafforzare i tagli, che riguardano enti locali ma anche strutture dello Stato centrale e trasferimenti ad enti e società pubbliche. È stato infatti introdotto da quest'anno un nuovo limite ai pagamenti: ogni mese può essere «saldato» un dodicesimo della spesa indicata nel bilancio di previsione.