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Autostrade dice sì alla fusione con Abertis

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Il cda approva l'operazione con Barcellona. Ma è rottura con l'ad Gamberale contrario al progetto

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Al termine di un incontro fiume durato oltre quattro ore il Cda ha, infatti, dato il via libera all'operazione. Per Gilberto Benetton, presidente di Edizione holding proprietaria della società che gestisce la maggior parte della rete autostradale italiana si tratta di «un'operazione industriale, un'operazione di mercato trasparente per creare un campione europeo in grado di competere a livello internazionale e di effettuare ulteriori investimenti, oltre a quelli programmati, anche in Italia». Non così entusiasta è stato invece l'ad di Autostrade, Vito Gamberale. Che dopo aver espresso nei giorni scorsi la sua contrarietà al progetto di fusione, ieri ha ribadito la sua linea nel corso della riunione dei consiglieri votando contro il matrimonio con Abertis. Una presa di posizione che ha suggellato la rottura finale tra il manager e la proprietà. Il Cda ha, infatti, deciso di revocare «per giusta causa» i poteri a Gamberale. Le deleghe sono state riattribuite al presidente Gian Maria Gros-Pietro e al direttore generale del gruppo Giovanni Castellucci. A Gros-Pietro vanno così tutti i poteri sull' andamento degli affari sociali, aspetti legali, rapporti istituzionali e con autorità enti ed organismi. A Castellucci, in aggiunta a quelli attribuitigli dal Cda del 7 aprile scorso, ogni altro potere per la gestione ordinaria della società, nonchè la direzione e il coordinamento del gruppo. Si è inoltre dimesso - è scritto nel comunicato del Cda - il professor Giuseppe Guarino da consigliere di amministrazione. I dettagli della fusione. Il progetto di fusione tra Società Autostrade e Abertis «è quello della fusione tra eguali». L'operazione «prevede la fusione per incorporazione di Autostrade in Abertis con un rapporto di concambio di 1,05 azioni Abertis di nuova emissione per ogni azione Autostrade». A fornire i dettagli è il comunicato del Cda della Società Autostrade nel quale si aggiunge che «prima dell'efficacia della fusione, nella data che sarà prontamente comunicata al mercato» è previsto il pagamento agli azionisti di Autostrade «che non avranno esercitato il diritto di recesso che a loro competerà di un dividendo straordinario di 3,75 per ogni azione Autostrade, mediante corrispondente utilizzo di riserve straordinarie disponibili». «Il rapporto di cambio della fusione - prosegue la nota del Cda - tiene già conto dell'attesa approvazione dell'annuale aumento di capitale sociale a titolo gratuito, nella misura di una azione di nuova emissione ogni 20 azioni possedute, sul quale è chiamata a deliberare l'assemblea straordinaria di Abertis convocata per domani (oggi ndr) 3 maggio». Agli azionisti di Autostrade «verrà riconosciuto l'esercizio del diritto di recesso e sarà dato loro modo di valutare se esercitare tale diritto, ovvero se restare azionisti della società anche post fusione, avendo altresì, in tal modo, l'opportunità di beneficiare del pagamento del dividendo straordinario, che di tale operazione e del rapporto di concambio è una fondamentale componente». Nel nuovo cda post fusione, poi, entra anche l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo. Il futuro. Gilberto Benetton ha sottolineato «le possibilità di sviluppo che potranno esserci per una società come Impregilo. Auspichiamo che altri investitori italiani si affiancheranno a Schema 28 in questo progetto che vede la nostra famiglia tra i soci stabili dell'iniziativa».

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