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NESSUN rimpasto di «governo» per Luca di Montezemolo che però comincia il secondo mandato in Confindustria ...

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Questo l'orientamento emerso al termine del summit ieri in Confindustria dei vertici associativi, riuniti per il comitato di presidenza e il Direttivo, in vista dell'appuntamento clou di oggi, la Giunta straordinaria. Rispetto alle attese, resterà nel team di comando il vicepresidente Gian Marco Moratti anche se, e qui sta la novità, senza più deleghe. La competenza per l'Europa passerà infatti nelle mani dell'attuale presidente del Comitato tecnico per la competitività del manifatturiero, Andrea Moltrasio, il quale rileverà l'attuale interim di Pasquale Pistorio. Moltrasio manterrà tuttavia la carica di consigliere incaricato in quanto lo Statuto non prevede nomine di altri vicepresidenti (sono in tutto 11). Il restyling delle deleghe riguarderà anche Emma Marcegaglia, attuale «ministro» di Confindustria per il Territorio, la quale focalizzerà il suo impegno nel settore Energia, uno dei cinque punti del Manifesto di Confindustria, pur mantenendo le attuali competenze (politiche industriali, infrastrutture, territorio e ambiente). Saranno rafforzate anche le deleghe di Edoardo Garrone (ora consigliere per Federalismo) e Francesco Bellotti (credito per le Pmi) su altre due tematiche di importanza strategica per il sistema impresa: il rapporto con il mondo del credito e le riforme istituzionali. Dopo questo primo appuntamento, il prossimo riguarderà il rinnovo del Direttivo in occasione dell'assemblea annuale di maggio (il 25, mentre il giorno prima di svolgerà l'assemblea privata). Il «parlamentino» degli industriali viene rinnovato ogni biennio negli anni pari, mentre nel marzo del 2007 sarà rinnovata la Giunta attualmente in carica, che a sua volta nel marzo del 2008 designerà il nuovo presidente. Per quanto riguarda Montezemolo, la Giunta non sarà chiamata a confermare il presidente di Fiat e Ferrari, dal momento che lo statuto di Confindustria prevede che il presidente duri in carica quattro anni (due più due). Il voto dei componenti di Giunta (167) riguarderà solo squadra e programma e sarà espresso a scrutinio segreto. È indubbio comunque che le riunioni di vertice assumono particolare importanza anche alla luce della nuova stagione politica che si va aprendo. E anche alla luce dello «strappo» di Vicenza e il confronto con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È innegabile che l'appuntamento di un mese fa abbia risvegliato nella platea degli industriali convinzioni e timori mai sopiti, dalla paura di una più accesa sindacalizzazione delle piccole e medie imprese fino al rischio di vedere la Biagi andare in soffitta con il nuovo governo, passando per l'Irap che gli industriali vorrebbero eliminare per direttissima ma che viceversa, temono, venga affrontata dal centrosinistra solo in maniera graduale.

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