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Ipse chiede 4,5 miliardi allo Stato

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La società, che nel 2000 si aggiudicò una delle licenze per la nuova tecnologia di terza generazione, ma non ha poi mai avviato l'attività operativa, ha presentato il ricorso al Tar lo scorso marzo: chiede l'annullamento del decreto del ministero delle Comunicazioni con cui è stata disposta la revoca della licenza e delle frequenze assegnatele (15 mhz), oggi restituite al ministero e da riassegnare secondo modalità ancora al vaglio dell'autorità tlc. Ipse, nel cui capitale l'operatore spagnolo Telefonica moviles figura come primo azionista, chiede al Tar anche di accertare il suo diritto alla restituzione delle somme versate per l'attribuzione delle frequenze e quello alla risoluzione del rapporto anche in conseguenza della sopravvenuta eccessiva onerosità. Licenza e frequenze furono assegnate per un costo complessivo di 3,2 miliardi euro, un valore ritenuto non più attuale per le mutate condizioni complessive del mercato. La discussione nel merito del ricorso è stata fissata per il 6 luglio prossimo. Al Tar del Lazio è ancora pendente un altro ricorso di Ipse, quello con il quale la società ha chiesto l'annullamento dei provvedimenti dell'Autorità per le comunicazioni relativi all'assegnazione delle frequenze aggiuntive ottenute come nuovo entrante sul mercato (una misura per riequilibrare la concorrenza con gli operatori già operativi) ed in parte ancora non pagate allo stato. Intanto nei giorni scorsi è arrivata un'altra brutta notizia per il socio di maggioranza di Ipse. Anche la svizzera ha ritirato la licenza umts a Telefonica. La Commissione federale delle comunicazioni (Comcom) ha infatti ritirato la concessione a 3g Mobile Ag, controllata dall'operatore spagnolo, poichè la società non ha utilizzato la concessione nè ha soddisfatto gli oneri di copertura. 3g Mobile si era aggiudicata la licenza elvetica nel 2000 per 50 milioni di franchi, ma, così come avvenuto in Italia con Ipse, non ha mai realizzato una propria infrastruttura nè ha mai rispettato, quindi, gli obblighi di copertura. Su richiesta dell'Ufcom, l'ufficio federale delle comunicazioni, la Comcom ha così ritirato «senza indennizzo» la concessione non utilizzata e ha respinto le richieste di 3g Mobile di abrogare la disposizione violata e trasferire la concessione a operatori umts già esistenti. La commissione, che deciderà in seguito la sorte delle frequenze liberatesi, ha precisato che contro la propria decisione può essere presentato ricorso di diritto amministrativo presso il tribunale federale. Una strada già intrapresa da Ipse in italia, con la presentazione del ricorso al Tar contro la revoca della licenza di telefonia mObile Umts che nel nostro Paese era costata 3,2 miliardi di euro, ben più, quindi, rispetto a quanto pagato in terra elvetica. Italia e svizzera erano tra i paesi in cui Telefonica aveva deciso già nel 2002 il congelamento delle attività Umts, con una svalutazione degli investimenti 3g intorno a 4,8 miliardi di euro.

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