I conti Alitalia sul tavolo del nuovo Governo

Ieri l'incontro con il Governo per l'esame del piano industriale della compagnia, non ha fatto compiere al confronto nuovi passi avanti e ha aggiornato il tavolo a metà maggio. Al ministero delle Attività produttive, dove si sono incontrate le parti sociali, è stato però deciso che una «verifica sulla corrispondenza del piano con gli obiettivi strategici fissati dall'accordo di Palazzo Chigi del 2004» verrà avviata anche dal Governo. I sindacati sperano evidentemente di convincere l'esecutivo a mettere il naso nei conti della compagnia e a prendere le dovute decisioni. «Siamo preoccupati ogni giorno di più: siamo i primi a voler chiedere al nuovo Governo cosa intenda fare», così il responsabile degli assistenti di volo della Fit Cisl, Patrizio Corbi. Dietro le preoccupazioni del sindacato ci sono i conti della principale compagnia italiana, la tenuta del suo piano industriale, ma anche la situazione del trasporto aereo in Italia. Anche per questo è stato deciso di riaprire il tavolo sui cosiddetti requisiti di sistema: «solo partendo dalla rimodulazione dei requisiti di sistema e dagli assetti aeroportuali si può immaginare un futuro per Alitalia» ha affermato il segretario nazionale trasporto aereo Ugl, Roberto Panella. In relazione al nodo-Cimoli invece, da mesi i sindacati indicano il top manager di Alitalia come il principale responsabile del mancato decollo della compagnia e ora, alcuni, sperano che in un'ottica di spoil system possa essere giunto il momento di un ricambio anche per i vertici della ex compagnia di bandiera. Rimangono sfumate però le previsioni sui tempi e le modalità di ricambio, mentre sono in pochi a credere che il governo lasci scadere il 2006, anno in cui Cimoli ha previsto il ritorno all'utile, per giudicare i risultati del manager. «Potrebbe essere lui ad approfittare del momento per rassegnare le dimissioni ed evitare di rimanere impantanato nei suoi stessi errori» affermano alcuni sindacalisti. Mentre il responsabile assistenti di volo della Cisl Corbi ricorda che «Cimoli non ha mai avuto difficoltà a trovarsi sostenitori e inoltre non è un uomo che getta facilmente la spugn. È chiuso nella sua torre d'avorio. Lo dimostra - conclude il sindacalista - il fatto che di fronte ai nostri sacrifici non ha esitato ad aumentarsi del 20% uno stipendio già astronomico».