La nuova corsa del petrolio
Che, puntualmente, anche ieri hanno messo a segno una nuova serie di record, rompendo la soglia dei 73 dollari. Con la corsa del greggio, le compagnie cominciano intanto a ritoccare i prezzi della benzina, che si avvicina a grandi passi al record storico di 1,367 euro al litro raggiunto lo scorso 5 settembre. A mettere mano ai listini ieri è stata l'Agip, che ha deciso un aumento di 2 centesimi per la verde e di 3 centesimi per il gasolio facendo salire i prezzi consigliati rispettivamente a 1,349 e 1,223 euro il litro. «Se non si arresterà la corsa del caro-petrolio gli effetti sull'inflazione saranno pesantissimi», avverte il Codacons. Mentre Confesercenti chiede un intervento sulle tasse dei carburanti, per contrastare l'aumento dell'Iva, costato negli ultimi due anni oltre due miliardi a cittadini e imprese. Restano fosche le previsioni sul futuro delle quotazioni petrolifere. La più autorevole viene dal Fondo monetario internazionale, secondo cui c'è «un 15% di probabilità che il prezzo del petrolio resti inchiodato oltre gli 80 dollari al barile per la seconda metà del 2006». Una situazione che preoccupa i Paesi importatori, di fronte alla quale il ministro dell'Economia e delle finanze francese, Thierry Breton, ha fatto sapere che proporrà alla riunione del G7 di Washington, questo weekend, di «rafforzare le capacità di stoccaggio e di raffinazione» per «attenuare l'effetto speculativo degli shock esterni» sul prezzo.