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Rcs, intesa più vicina sulla quota Ricucci

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La Borsa crede alla svolta sulle azioni in pegno alla Bpi. Benetton e Marzotto possibili acquirenti

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Oggi l'amministratore i legali della banca incontreranno gli advisor del gruppo Magiste per trovare una soluzione sulla quota del 14,1% di Rcs in mano a Ricucci e sulla quale l'istituto lodigiano vanta un pegno relativo al finanziamento di quasi 800 milioni di euro finalizzato alla fallita scalata dell'immobiliarista al gruppo editoriale. I legali della Popolare Italiana nei giorni scorsi hanno manifestato forti dubbi sulla possibilità di un'intesa, dubbi dovuti soprattutto alla mancata certificazione da parte dei revisori della situazione patrimoniale del gruppo romano. Ma nell'incontro di oggi sul tavolo dovrebbe approdare il documento della Magiste «verificato» da alcuni professionisti, tra cui il consulente finanziario Michele Pizzo. Il dossier è ormai pronto anche per esser esaminato dall'amministratore delegato di Bpi, Divo Gronchi. Il documento di Pizzo, oltre alla verifica dello stato del gruppo nel 2006 e alla previsione sul 2007 contiene una proposta di transazione con la banca lodigiana. L'ipotesi sul pacchetto Rcs dovrebbe riguardare la vendita di una parte della quota ad alcuni singoli acquirenti. Questa mossa dovrebbe permettere di sistemare parte del pacchetto a prezzi anche superiori a quelli di mercato. Mentre per la parte restante non si esclude poi il collocamento attraverso un bond convertibile. La situazione, comunque, è tenuta sotto osservazione dai mercati e ieri il titolo Rcs è tornato a correre in Borsa chiudendo a 4,45 euro (+2,82%). A spingere le quotazioni l'ipotesi di stampa secondo le quali Benetton potrebbe acquistare un 3% del pacchetto in mano alla Magiste, con Marzotto pronto a rilevare un altro 2%. Queste voci al momento non hanno trovato conferma. «L'ho letto sui giornali ma non ne so nulla», si è limitato a dire il presidente Rcs, Piergaetano Marchetti. «Non ne so niente, non se ne è parlato. Vedremo», ha dichiarato anche il presidente del Patto, Giampiero Pesenti. «Il Patto Rcs è appena stato rinnovato e ha già 15 partecipanti, un numero rilevante - ha aggiunto - Non credo ci siano ingressi previsti adesso». Intanto, nella lista dei consiglieri presentata dal Patto per il rinnovo del board alla prossima assemblea non figura Cesare Geronzi, il presidente Capitalia, interdetto dallo scorso 21 febbraio nell'ambito delle vicende Ciappazzi e Parmatour. Al suo posto Capitalia ha indicato Berardino Libonati. L'interdizione di Geronzi, in realtà, scade il 21 aprile, quindi prima dell'assemblea Rcs, prevista il 27 aprile, ma per ragioni di opportunità Geronzi ha preferito fare un passo indietro. Tanto più che il presidente di Capitalia resta nel direttivo del Patto. Con Geronzi, esce dal cda anche l'ad di Edison, Umberto Quadrino, in base al principio di alternanza tra i soci con quote inferiori al 2%. In consiglio entra poi Andrea Moltrasio, presidente del comitato per la competitività di Confindustria.

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