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Bce, Italia poco virtuosa nel gestire la spesa

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Parola della Bce che include l'Italia in un gruppo di cinque tra i membri dell'area euro - assieme a Francia, Germania, Portogallo e Grecia - che fino a oggi hanno fatto progressi «scarsi o inesistenti» per riformare e quindi ridurre le uscite statali. In un panorama economico che sembra rasserenarsi dal punto di vista della crescita, ma che con l'affacciarsi di rischi inflazionistici lascia presagire una nuova stretta monetaria, la priorità dettata da Francoforte è dunque quella di premere l'acceleratore sul taglio dei deficit e del debito pubblico. Il quadro descritto dal Bollettino di aprile della Banca centrale è decisamente favorevole. Il costo del denaro resta ancora molto basso e, secondo quanto ha lasciato intuire il presidente Jean Claude Trichet la settimana scorsa al termine della riunione del Consiglio direttivo, la Bce sembra volerlo mantenere sui livelli attuali non oltre giugno. La politica monetaria, si legge nel Bollettino, «resta accomodante in un contesto caratterizzato dal permanere di tassi di interesse, nominali e reali, su livelli molto contenuti». Francoforte fa notare poi che «la crescita si sta rafforzando e diffondendo nel primo trimestre del 2006» e che «di fatto continuano a esistere i presupposti per una forte espansione nei prossimi trimestri». Ecco perchè, «date le prospettive economiche, è necessario imprimere un ritmo più rapido alla riduzione dei disavanzi».

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