Sigarette italiane nel mirino dell'Ue

Lo ha annunciato ieri la portavoce del commissario Ue alla Tassazione Laszlo Kovacs. Oltre all'Italia l'esecutivo Ue ha preso di mira per lo stesso motivo l'Irlanda, anch'essa oggetto dell'avvio di una procedura di infrazione, e la Francia e il Belgio. La legislazione in questione, ha spiegato la Commissione europea, viola la legge comunitaria, ha un effetto distorsivo sulla concorrenza e avvantaggia i produttori di sigarette «salvaguardando» i loro margini di profitto. Lo stesso Commissario Kovacs ha osservato nella nota di essere «favorevole» alle misure degli stati membri volte ad attuare nuove politiche sanitarie. «Tuttavia - ha sottolineato - queste devono rispettare la legge comunitaria e l'introduzione di prezzi minimi per le sigarette la viola». Gli stati membri, ha aggiunto la portavoce di Kovacs, Maria Assimakopoulou, «dovrebbero intervenire attraverso le accise, non attraverso la fissazione dei prezzi». La portavoce ha quindi osservato che questa misura «favorisce le sigarette più care» riducendo il divario di prezzo con quelle a basso costo. La Corte di giustizia europea si è già pronunciata su questo tema affermando che l'imposizione di prezzi minimi sulla vendita di sigarette è «incompatibile» con una direttiva comunitaria del 1995.