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L'esito del voto riapre il risiko bancario

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Le banche aspettano i risultati delle urne. Nel mirino Capitalia e Monte dei Paschi di Siena

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Consapevoli che con il nuovo riassetto politico, qualsiasi sia il Governo che guiderà il Paese, si riapriranno i giochi del risiko bancario. Sono Capitalia e Mps gli istituti di credito più in «balia» della tornata elettorale, dalla quale potrebbero trarre indicazioni per il futuro. Secondo alcuni analisti, con la vittoria del centrodestra si rafforzerebbe la posizione della banca guidata da Matteo Arpe (nella foto), al contrario, in caso di vittoria del centrosinistra a trarne vantaggio sarebbero gli istituti-specchio di quello schieramento: Mps per primo, che potrebbe così rafforzare la propria posizione e le stesse Banca Intesa e San Paolo Imi, che forti di una colazione di Governo al loro fianco potrebbero dare il via a nuove scalate. D'altra parte, se a favore di Capitalia gioca la Fininvest della famiglia Berlusconi - presente nel cda e nel patto di sindacato - per Mps ci sono le istituzioni locali, Provincia e Comune (guidate dal centrosinistra) che controllano, attraverso la Fondazione, il 49% della banca. Come dire, Roma e Siena sotto i riflettori di partner forti come Banca Intesa e SanPaolo Imi che, per stessa ammissione dei rispettivi management, guardano con interesse a tutte le possibili direttrici di crescita. In entrambi i casi Capitalia è stata apertamente indicata come «una delle opzioni possibili». Del resto le nozze Intesa-Capitalia hanno animato per settimane la scena finanziaria con evidenti ripercussioni sull'andamento dei titoli in borsa. Prima le «avances» dell'ad Corrado Passera che ha parlato del valore delle sinergie, poi la mossa di Arpe di acquistare una quota del 2,02% di Banca Intesa, frenando la speculazione e, soprattutto, rivendicando il diritto di sedersi alla pari all'eventuale tavolo della trattativa. Mentre l'ad del San Paolo Alfonso Iozzo, presentando alla comunità finanziaria il bilancio 2005, aveva puntualizzato che «tutte le ipotesi sono aperte e quella di Capitalia è una delle tante». E sul fronte di Mps, proprio oggi si assisterà a un giro di nomine che ridisegnerà i rapporti di forza all'interno della banca senese. La deputazione generale, organo amministrativo della Fondazione, si riunirà per indicare i cinque nomi da inserire in cda che saranno chiamati a tutelare gli interessi del territorio e ad esercitare la propria influenza nelle scelte strategiche che attendono la banca. A chiudere il cerchio ci dovrebbe essere l'indicazione di Gabriello Mancini, esponente della Margherita, alla presidenza della Fondazione.

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