La grande chimica prova a rinascere
Atlantis pronta a investire in Italia. Nel mirino gli impianti della ex Montedison
Una cordata di imprese del settore sta, secondo quanto risulta a Il Tempo, mettendo a punto un piano per riportare in Italia una serie di produzioni legate al comparto. A guidare la cordata una società di recente costituzione, una cosiddetta newco, chiamata Atlantis Spartak. Al suo interno sarebbero entrati più soci industriali accompagnati da partner finanziari pronti a mettere sul piatto i capitali necessari. Nel mirino ci sarebbero una serie di impianti della ex Montedison per produzioni che potrebbero essere legate al grande business degli additivi agricoli nei carburanti. Per ora si tratta solo di un progetto ma nella lista dei partecipanti ci sono nomi di tutto rispetto. Non mancherebbero, infatti, soci del calibro di Banca Profilo, la Calyon una banca di investimento del Credit Agricole, mentre una partecipazione sarebbe stata messa anche dalla State Street Global Investments Sgr. Una compagnia anglossassone che nel 2000 ha lanciato un fondo di investimento in altri fondi di private equity italiani chiamato Fondamenta. Partner di tutto rispetto per un progetto che è ancora solo sulla carta. Ma per il quale ci sarebbe anche il nome di un advisor. Si tratterebbe di Meliorbanca incaricata di seguire il dossier del nuovo polo chimico italiano. L'istituto bancario avrebbe già in tasca un mandato per portare a termine l'iniziativa. Tra i soci prettamente industriali l'unico nome in lizza per partecipare dovrebbe essere quello della Manuli Rubber Industries, azienda leader in Europa nei settori della componentistica per applicazioni automobilistiche, oleodinamiche e petrolifere. Un'azienda che avrebbe già nel suo know how le competenze per affrontare la sfida di ricostruire una realtà di grande livello nella chimica italiana. Nel mirino ci sarebbero alcuni siti produttivi del Nord Est italiano legati a vecchie tecnologie produttive ma che sarebbero riconvertiti per produrre prodotti sempre più richiesti dal mercati come gli agenti additivi delle benzine in previsione di un utilizzo sempre più esteso dei veicoli a trazione ibrida. Un mercato in forte espansione. E a cui il nuovo gruppo punta per crescere con un obiettivo di sviluppare un fatturato vicino ai 2 miliardi di euro.